Le ossa del Mangia il 1 aprile

Ci avete fatto divertire, ridere, trascorrere una mattinata di lavoro con allegria. E per questo vi diciamo grazie.

Grazie alle quasi 28mila persone che hanno letto, condiviso, apprezzato, preso in giro, creduto a questo ‘pesce d’aprile’.  E ai colleghi e amici che mi hanno scritto e telefonato per ridere con me dell’idea.

Ci pensavamo da giorni e la presenza della trasmissione Voyager a Siena ci ha dato il giusto spunto. Sono sciocchezze, si sa, eppure dovete credere che per mettere in piedi anche un semplice scherzo ho messo in moto un professore universitario (Stefano Ricci Cortili, archeologo del Dipartimento di Antropologia dell’Università di Siena), una storica che conosce alla perfezione gli angoli più nascosti e le storie della città (Maura Martellucci, della quale leggete ogni giorno la rubrica curata con Roberto Cresti su questo giornale), i miei ragazzi della redazione che con me si sono divertiti a costruire la storia e il mio ragazzo preferito, che appoggia sempre le mie idee, forse perché sa che frenarle sarebbe peggio.

Il professor Ricci mi ha anche affettuosamente infamato quando gli ho parlato dell’idea, un po’ di tempo gli ci è voluto a posizionare il povero scheletro e la scritta e anche Maura non mi ha fatto mancare i suoi commenti, anche perché era convinta che con la sua perfetta ricostruzione storica dovessi fare qualcosa di serio.

Così, ecco venire fuori la storia del Mangia ritrovato nelle cripte del basamento della Torre (loro esistono realmente!) ed un Giacobbo affascinato da tale scoperta. Tutto qui. Noi ci divertiamo con  i lettori che ci apprezzano e c’è un lavoro anche dietro a uno scherzo. E via, c’è tanto bisogno di ridere, non siate sempre e solo bacchettoni. E poi, qualcuno di voi ricorda i pesci d’aprile più famosi della storia? Sapete che in tempi non sospetti qualcuno aveva annunciato la nascita di strumenti che, a distanza anche di trent’anni, fanno parte della nostra vita quotidiana? Lo smartphone, per esempio.

Quindi chissà che non venga voglia di curiosare nei tanti misteri che la nostra città – come poche altre al mondo – ci riserva ancora. E non solo nei misteri di Siena… Basti pensare al capoluogo toscano e a un caso irrisolto sul quale stiamo ancora lavorando.

Noi ci proviamo. Non a scavare, ci mancherebbe ma a scoprire qualcosa in più. Seguiteci, ché fino al prossimo 1 aprile non vi faremo scherzi (forse).

Grazie!

Katiuscia Vaselli

p.s. come vedete dalla foto, gli archeologi sono riusciti a ripulire l’iscrizione in maniera totale.