Le eccellenze gastronomiche di Siena protagoniste della mostra sulle indicazioni geografiche al parlamento europeo

 Ci sono anche 10 eccellenze toscane tra le oltre 800 Dop e Igp nazionali esposte all’interno del parlamento europeo a Bruxelles nella mostra Geographical Indications – Italian cultural heritage (Indicazioni geografiche – Patrimonio culturale italiano), curata dalla Fondazione Qualivita.

Le 10 Indicazioni geografiche toscane scelte come simbolo del legame tra cibo e cultura sono 6 Dop (Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Cinta Senese, Pecorino Toscano, Prosciutto Toscano, Pane Toscano) e 4 Igp (Olio Toscano, Panforte di Siena, Vitellone Bianco Appennino Centrale, Fagiolo di Sorana).

Il percorso della mostra si sviluppa attraverso una serie di pannelli che evidenziano come i prodotti dell’agroalimentare d’eccellenza siano spesso raccontati nelle opere d’arte più diverse, come testi antichi, dipinti, documenti storici e beni architettonici, connotando fortemente la cultura di un’area geografica.

All’inaugurazione era presente il responsabile della Direzione agricoltura e sviluppo rurale della Regione Toscana, insieme a numerosi parlamentari di diversi Paesi europei e molti dirigenti dei Consorzi di tutela. 

Presentata all’interno del Parlamento Europeo a Bruxelles, l’esposizione “Geographical Indications–Italian cultural heritage” curata dalla Fondazione Qualivita, in collaborazione con AICIG e Federdoc. La mostra valorizza i prodotti DOP IGP italiani attraverso il progetto Qualicultura, che si ispira ai valori culturali contenuti nel regolamento Ue n.1151/12 e presenta le Indicazioni Geografiche non solo per le loro qualità e caratteristiche organolettiche uniche, ma per la loro capacità di cristallizzare nella memoria e nella cultura, la storia, i simboli, le arti, la letteratura e molte altre attività.

La cultura è il valore aggiunto delle Indicazioni Geografiche ed in particolare quelle italiane che hanno da sempre mantenuto vivo il loro legame inscindibile con i riferimenti storici dei territori e la tradizione delle loro comunità. Questa esposizione prende spunto dallo studio realizzato da Ismea con la collaborazione della Fondazione Qualivita nell’ambito del programma Rete rurale nel quale emerge un enorme e prezioso patrimonio di risorse culturali collegate alle Dop Igp italiane: un asset sempre più importante per lo sviluppo delle denominazioni, sia in chiave turistica sia in chiave di marketing per il consumatore finale, che oggi è tenuto vivo soprattutto dai Consorzi di tutela.

La mostra, allestita proprio all’interno del parlamento europeo, rappresenta la grande opportunità di ricordare come debba essere centrale l’attenzione verso il sistema delle Le eDop Igp – concepito dall’Ue nel 1992 per consolidare lo sviluppo rurale e tutelare i prodotti agroalimentari e vitivinicoli – anche per la prossima legislatura, attraverso la riforma della Pac e l’introduzione di interventi migliorativi del sistema.

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“Nel 1992, negli anni della liberalizzazione globale degli scambi, l’Europa decise di inaugurare un sistema di tutela delle produzioni agroalimentari tipiche locali, per mantenere la vitalità economica delle regioni rurali contestualmente al loro patrimonio culturale – ha affermato
Paolo De Castro, presidente Comitato scientifico Fondazione -. Un’iniziativa che oggi, a quasi 30 anni di distanza, possiamo apprezzare in tutta la sua lungimiranza e che vede l’Italia tra i protagonisti assoluti nell’Ue. In tutti questi anni la Fondazione Qualivita è stata determinante nell’accompagnare lo sviluppo di uno standard unico al mondo, capace di unire cultura e economia, specificità locali e opportunità globali”.

Nicola Cesare Baldrighi – Presidente AICIG

“La mostra ‘Geographical Indications – Italian Cultural Heritage’, che abbiamo inaugurato oggi all’interno del Parlamento Europeo a Bruxelles, è l’occasione creata da Qualivita, con Aicig e Federdoc, per indicare un percorso di conoscenza del patrimonio culturale italiano legato alle Indicazioni Geografiche – ha detto Nicola Cesare Baldrighi ,presidente AICIG -. Essere qui oggi per parlare di Ig è particolarmente interessante perché la proposta di riforma della PAC prevede anche interventi migliorativi sul Regolamento UE n.1151/12 relativo ai prodotti DOP, IGP. In particolare, sono importanti per migliorare la gestione delle Ig misure quali la semplificazione delle procedure per le modifiche minori ai disciplinari di produzione attraverso la responsabilizzazione degli Stati membri, la tutela dei prodotti in transito nella Ue e di quelli presentati in Internet. Per questo ci auguriamo che il prossimo parlamento europeo possa concludere rapidamente l’iter legislativo di approvazione della norma, per dare certezza al settore e risposte al mercato”.

Riccardo Ricci Curbastro – Presidente Federdoc

“La Fondazione Qualivita, da sempre attenta non solo allo straordinario sviluppo delle Indicazioni Geografiche agroalimentari e vitivinicole nel mondo, ma anche a tutti i cambiamenti dell’ambiente e del territorio in cui  vivono e da cui traggono la propria ragion d’essere – Cesare Mazzetti (foto in evidenza) –  presidente Fondazione Qualivita – ,  ha voluto con determinazione organizzare questa mostra nel cuore politico e amministrativo dell’Europa, per sottolineare quanto le IG siano, oltre che un attraente e salutare bene di consumo, un punto di ancoraggio per un patrimonio culturale e intellettuale che altrimenti rischierebbe di andare perduto, aggredito come è ogni giorno dagli appetiti di una macchina industriale e di mercato, che vorrebbe ridurlo a mero processo produttivo, esaltandone l’efficienza a scapito della protezione del territorio e delle sue genti. Protezione del territorio, salvaguardia della diversità culturale, sostenibilità, sono le parole d’ordine che Qualivita, in partnership con AICIG e Federdoc, vuole sottolineare e suggerire alle forze politiche attuali e future che si interesseranno di produzioni agroalimentari; non solo nell’interesse dell’Italia ma di tutte le Regioni europee nelle quali, in modi e con pesi anche molto diversi, esistono prodotti alimentari espressione dei territori, che vanno sviluppate e salvaguardate”.