Le docg toscane: Montecucco

In un area’compresa tra le pendici del monte Amiata e il Mar Tirreno e delimitata nelle vallate dai fiumi Ombrone e Orcia, si scopre una delle denominazioni emergenti Toscane, riconosciuta recentemente come DOCG (nel 2011). Parliamo del Montecucco.

I vigneti di Montecucco si trovano in provincia di Grosseto nei comuni di Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano e sono situati tra i 150 e i 400 metri sul livello del mare. In questa zona il clima fresco e ventilato è influenzato dalle correnti in arrivo dalle aree interne dell’Italia centrale, dall’aria marina della costa tirrenica e dall’Argentario. I borghi storici che compongono quest’area, in mezzo al paesaggio tipico dell’entroterra collinare maremmano con case arroccate una sull’altra, splendidi palazzi nobiliari, dimore d’epoca, castelli, viuzze, antiche cantine e chiese ricche di opere d’arte, sono diventati sempre più un polo di attrazione turistica per gli appassionati di vino.

Il Montecucco DOCG è prodotto con il vitigno re della Toscana, il Sangiovese e può essere prodotto anche nella tipologia Riserva. Il vino viene affinato per un minimo di 2 anni di cui almeno 12 mesi in legno e 6 mesi in bottiglia, mentre per la tipologia Riserva l’invecchiamento minimo è di 3 anni, di cui almeno 24 mesi in legno e 6 mesi in bottiglia. Il Montecucco presenta un colore rosso rubino di media intensità, con riflessi granati; regala profumi fruttati e delicati, con sentori di confettura di amarene e di prugne, che si accompagnano a note di vaniglia, di tabacco e di fiori secchi. Al palato fa percepire un buon tannino (sensazione di astringenza) ma è al tempo stesso elegante, con persistenti note fruttate. Vale la pena di sapere che nello stesso territorio vengono prodotti altri vini DOC non solo rossi, ma anche Bianchi (Montecucco Bianco e Montecucco Vermentino), Rosati e persino Vin Santo, o nella versione più pregiata l’Occhio di Pernice.

Stefania Tacconi