Le Docg toscane: il Chianti classico o Gallo nero

I vini di origine controllata e garantita cd DOCG in Toscana sono ad oggi 11. Oggi parliamo di una tra le più antiche e più conosciute d’Italia: quella del Gallo Nero, il Chianti Classico. Il Gallo Nero, simbolo storico della Lega Militare del Chianti, contraddistingue ogni bottiglia di Chianti Classico ed è legato ad una curiosa leggenda. Secondo questa leggenda, la Repubblica di Siena e quella di Firenze, che da tempo lottavano aspramente, stabilirono che il confine sarebbe stato fissato da due cavalieri delle fazioni opposte, nel punto in cui si fossero incrociati. Si stabilì inoltre che la partenza dei cavalieri sarebbe stata al canto del gallo. L’importanza della scelta non fu nel cavallo, ma nel tipo di gallo; infatti, i fiorentini scelsero un gallo nero che rinchiusero al buio senza mangiare per giorni, e che nel giorno prestabilito liberarono dalla gabbia quando ancora faceva buio. Appena liberato, il gallo iniziò a cantare nonostante fosse ancora notte fonda. Il cavaliere della Repubblica Fiorentina poté così partire con un enorme vantaggio, e percorse molta più strada rispetto al cavaliere della Repubblica Senese, che invece aveva atteso il canto di un comune gallo. 

Il Chianti Classico viene prodotto in una zona tra Firenze e Siena, denominata “Chianti”, i cui confini furono delimitati dal Granduca di Toscana Cosimo III nel 1716, e in cui già al tempo si produceva il vino Chianti. L’appellativo Classico fu introdotto solo nel 1932, per distinguerlo dal vino toscano Chianti, che anche oggi viene prodotto fuori dalla zona di origine.

Una volta il Chianti Classico si contraddistingueva per la bottiglia a forma di fiasco, rivestita alla base di paglia (per agevolarne il trasporto ed evitarne la rottura). Oggi invece predomina la bottiglia cd bordolese, obbligatoria per la Riserva e la Gran Selezione. Il Chianti Classico viene prodotto con min. l’80% di uve Sangiovese (ci sono aziende che lo producono in purezza, cioè con il 100% di Sangiovese). Al Sangiovese possono essere assemblati altri vitigni, esclusivamente a bacca rossa, a partire da quelli autoctoni, come Canaiolo Nero e Colorino, ma anche dai principali vitigni internazionali, come Merlot e Cabernet Sauvignon. La temperatura di servizio va tra i 16 e i 18°, e si sposa bene con carni grigliate o arrosto, formaggi medio stagionati o stagionati e soprattutto per la versione Riserva e Gran Selezione con la selvaggina.  

Ne esistono tre tipologie: Annata, Riserva e Gran Selezione. La differenza sostanziale tra le 3 tipologie è il tempo di affinamento, che nell’ultimo caso arriva a 30 mesi, ed è quindi un vino che può durare più a lungo nel tempo.

Stefania Tacconi