Le Docg toscane: il Brunello di Montalcino

Il Brunello di Montalcino nasce in un territorio estremamente ristretto; infatti il territorio di Montalcino si estende per circa 24.000 ettari, ma di questi solo 2.100 sono coltivati a Brunello e solo circa 510 a Rosso di Montalcino. La nascita del Brunello risale a verso la fine dell’Ottocento grazie alla passione, alla perizia e all’intuizione di un garibaldino: Ferruccio Biondi Santi, reduce dalla vittoriosa battaglia di Bezzecca (1866). Tornato nella sua terra e seguendo le orme che già il nonno Clemente Santi aveva tracciato, si dedicò alla sua Tenuta Il Greppo di Montalcino, lavorando unicamente su un vitigno, il Sangiovese. La più antica testimonianza in bottiglia è datata 1888, custodita nella cantina della Tenuta Il Greppo. Allora erano pochi i viticoltori impegnati nello studio e nel lavoro, e il Brunello si commercializzava prevalentemente sfuso in damigiane. Oltre alla Tenuta il Greppo erano soltanto tre i produttori che imbottigliavano: Colombini, Franceschi, Angelini. Il Brunello già dai primi tempi, conquista diversi successi internazionali, ma l’ascesa della denominazione avviene a partire dagli anni ’60 con il conferimento del riconoscimento della DOC prima e successivamente nel 1980 della DOCG. Il Brunello di Montalcino è prodotto con uve Sangiovese in purezza; è un vino visivamente limpido, brillante, di colore granato vivace, in cui predominano profumi di sottobosco, legno aromatico, piccoli frutti, leggera vaniglia e confettura. E’ un vino di grande corpo, è elegante armonico, vellutato, e persistente a lungo nel palato. La sua caratteristica principale è quella di sopportare lunghi invecchiamenti, migliorando nel tempo. Si va da un minimo di 10 anni fino a 30. Si abbina prevalentemente con piatti molto strutturati e compositi quali le carni rosse, la selvaggina, ma anche con formaggi stagionati. Interessante è conoscere anche il suo fratello minore: il Rosso di Montalcino DOC. Il Rosso di Montalcino è prodotto anch’esso con uve di Sangiovese al 100%, ciò che principalmente lo distingue dal Brunello (oltre ovviamente la resa) è l’invecchiamento. Mentre il Brunello affronta un lungo invecchiamento di cui due anni obbligatori in legno, il Rosso di Montalcino ha un solo anno di invecchiamento. E’ un vino fresco, di pronta beva, limpido, fragrante ed elegante, che può essere abbinato a primi piatti con sughi rossi e di carne, funghi, tartufi, carni arrosto e alla griglia, ma è ottimo anche come aperitivo.

Stefania Tacconi