I dieci quesiti a De Mossi: “Bellandi l’affianca nel suo ruolo da sindaco?”

Un ‘interrogazione con dieci quesiti, è quella che il movimento civico Idee in Comune  ha presentato sul suo sito ed ha destinato all’amministrazione comunale di Siena e il sindaco Luigi De Mossi.

Tra le domande che vengono poste al primo cittadino spiccano quelle al quinto punto e al sesto punto: “il Corriere di Siena nel 2010 e, poi, anche il Giornale nel 2013, riportarono la notizia che, tra i sostenitori della candidatura di Franco Ceccuzzi, onorevole e leader PD, a sindaco di Siena, spiccavano i nomi dei signori Bellandi, Degortes, Martini, Paglialunga, Parri, Tacconi (già indicati  come sodali di Giuseppe Mussari)- questo il testo del quinto quesito. Mentre sappiamo dagli atti di Giunta che Tacconi presta la sua attività nel suo Gabinetto e che Roberto Martini è stato prescelto come presidente di Siena Casa, ci può dire quali rapporti intrattiene con gli altri e se i medesimi hanno finanziato e in che modo la sua campagna elettorale?”. Mentre al sesto “a seguito della notizia che Igor Bidilo, proprietario attraverso Sielna spa (marchio Nannini) di gran parte degli esercizi pubblici di Piazza del Campo, è inquisito per riciclaggio internazionale, Lei ha dichiarato di non conoscerlo- si legge-. Ci può dire se conosce Andrea Bellandi che la stampa locale riferisce ricoprire in Sielna spa (società di Bidilo)  l’incarico di  “Addetto alle relazioni istituzionali”  e se risponde a verità la voce generale che il medesimo passa ordinariamente le sue giornate dentro gli uffici comunali e la coadiuva nei suoi compiti istituzionali?”.

I cittadini poi si interrogano sulla posizione civica di De Mossi, “lei si dichiarò non contrario alla istituzione di un Assessorato alla trasparenza che molti comuni retti da candidati “civici” hanno adottato in ossequio agli indirizzi della legge 190 del 2012. Visto che ad oggi l’assessorato alla trasparenza del comune di Siena non è stato istituito, dobbiamo ipotizzare che Lei ha mutato orientamento per imposizione di una qualche componente della maggioranza che la sostiene (Lega, Fratelli d’Italia…?) o per quale altra ragione?” e ancora “Sportelli assessore civico fu da lei revocato senza fornire motivazioni; ora Sena Civitas, lista civica, è uscita dalla maggioranza e Voltiamo Pagina, altra lista civica, critica alcune scelte della sua amministrazione e cambia nome in discontinuità. Lei ritiene ancora di potersi dichiarare sindaco “civico” al servizio di tutti i senesi?”

Sulle nomine, “nel corso dell’ incontro del 18 aprile 2018 Lei si dichiarò favorevole a proporre al Consiglio l’adozione di un Regolamento per le nomine che: A) definisse requisiti di accesso. si legge-; B) prevedesse audizioni pubbliche in cui i candidati illustrano il proprio curriculum e il loro progetto di mandato; C) imponesse la motivazione della scelta tra i candidati anche in riferimento al risultato dell’audizione pubblica; D) introducesse meccanismi di rotazione; E) prevedesse il controllo pubblico sui risultati. Perché non ha mantenuto la promessa pre-elettorale?”, e nella quarta domanda si legge “la sua Giunta ha proposto al Consiglio comunale e il Consiglio ha approvato una riforma del sistema di partecipazione decentrata che vede l’istituzione di Consigli di Area con membri da lei nominati in luogo delle precedenti Consulte territoriali dei cittadini a base elettiva. Concorda con noi che questa scelta toglie potere  ai cittadini per accentrarli sulla sua persona attraverso il meccanismo della nomina diretta?”

Spazio poi alle domande sulla nuova Rsa il Pavone, ” con recente deliberazione il Comune ha autorizzato la cooperativa “Sollievo” a trasformare Villa il Pavone da RA (residenza per autosufficienti) a RSA (residenza per non autosufficienti) senza attenersi alla programmazione della Società della salute senese che peraltro aveva espresso parere negativo. E’ consapevole che, in tal modo, danneggia l’Azienda pubblica Servizi alla Persona  Città di Siena?”

Il nono, l’ottavo e il settimo quesito invece sono domande che vengono rivolte a De Mossi nel suo lavoro di avvocato, “si apprende dalla stampa che Lei, come avvocato penalista, ha difeso e difende, nel corso del suo mandato amministrativo, persone accusate di stupro e/o di violenza carnale. Ci può dire se ritiene tale attività compatibile e coerente con l’affidamento da parte del Comune a Donna chiama donna della gestione pubblica del Centro comunale antiviolenza posto nei locali comunali di via Pier Andrea Mattioli e giustamente concesso a prezzi di favore? Per restare in argomento potrebbe precisare se condivide la scelta di molti Comuni italiani di costituirsi parte civile nei processi per stupro, ammessa anche dalla Cassazione?” , ed ancora” lei ha dichiarato alla stampa che, nella difesa di alcuni contradaioli accusati di rissa, Lei si trova nella “duplice posizione” di difensore e di responsabile primo e tutore della Festa: come ritiene di poter conciliare la difesa – penale da un lato e di governo dall’altro – di interessi potenzialmente contrapposti?”. Infine, il nono quesito, “come avvocato penalista lei ha difeso in giudizio il suo assessore alla pubblica istruzione Paolo Benini accusato di omofobia. Dopo la condanna in primo grado Lei ha confermato la delega. Ci può dire se ha proposto appello per il suo Cliente/Assessore e se continuerà ad assisterlo anche nel secondo grado di giudizio?”