Lavoratori Sielna, la Cgil: “Da parte nostra diponibilità a fare fronte comune”

In questi giorni la realtà cittadina è stata sorpresa dall’inchiesta ‘Hidden partner’, di cui vi abbiamo parlato. Al centro dell’inchiesta ci sarebbe la società Sielna spa, di proprietà dell’imprenditore kazako nel settore petrolifero Igor Bidilo. La tesi dell’accusa è che, attraverso fondi stranieri, si sarebbero evasi circa 50milioni di euro. Una situazione del genere ha messo già in allarme i lavoratori di Sielna.

Samuele Bernardini, segretario generale Filcams Cgil di Siena, fa il punto della situazione. “Tutta questa vicenda -spiega Bernardini- è stata accolta come un fulmine a ciel sereno dai dipendenti, che ovviamente sono sempre gli ultimi a sapere certe cose”. Il segretario continua: “Attualmente c’è una inchiesta in corso, che dovrà seguire il proprio iter. Da parte nostra la prima preoccupazione è per i circa 260 lavoratori che operano su Siena. Ovviamente, il periodo era già complicato, ed erano tanti i lavoratori già in cassa integrazione”.

L’impegno di Cgil sulla questione “è massimo, anche e soprattutto per il numero e l’importanza delle aziende coinvolte”, prosegue Bernardini, “in questi giorni non abbiamo potuto fare altro che contattare le camere del lavoro della Cgil nelle altre città, ma da parte nostra c’è la massima apertura per coordinarci anche con le altre sigle e fare fronte comune. La priorità deve essere sempre data al lavoratore”.

In merito a tutta la situazione difficile che la pandemia si porta con sé Samuele Bernardini si dice preoccupato per il futuro: “Il blocco dei licenziamenti, così come le casse integrazioni sono in scadenza. Sappiamo che il governo sta lavorando in questo senso, tuttavia, se se gli ammortizzatori sociali ordinari non dovessero essere sufficienti, saranno necessarie misure straordinarie”

Emanuele Giorgi