L’attacco di De Mossi al Governo: “Il decreto sulla fase due penalizza l’economia senese”

“Alcune decisioni sono incomprensibili: tipo quella della riapertura dei parrucchieri. Sono arrabbiato perché non c’è stata nessuna chiarezza”. C’è tanta delusione nelle parole di Luigi De Mossi, sindaco di Siena, quando commenta le misure sulla fase due contenute nel nuovo Dpcm del Governo e presentate ieri in conferenza stampa dal presidente del consiglio Giuseppe Conte.  “Abbiamo fatto i compiti a casa per affrontare il problema, ora chiediamo risorse eccezionali per affrontare un’emergenza eccezionale di cui non abbiamo colpe“, questa la prima richiesta del sindaco che vuole anche “maggiore sostegno economico, con finanziamenti a fondo perduto, per attività che rischiano di non aprire“.

L’accusa portata avanti da De Mossi, durante l’incontro odierno con la stampa, è quella che a Roma sia stato fatto un provvedimento che lascia ancora troppi punti interrogativi aperti.”Ho capito che potremo spostarci all’interno della regione con un’autocertificazione ma anche in questo ambito c’è troppa confusione”, l’attacco del primo cittadino però non finisce qui “lasciare ai comuni l’accesso degli spazi verdi è una cosa folle”, continua il sindaco che comunque sui parchi pubblici fa sapere  che ” sono sicuri perché l’ amministrazione ha già preparato la sanificazione dei giardini che partirà quattro giorni prima dell’inizio del 4 maggio.

Il pressing sull’Esecutivo non si ferma e ora il sindaco esige delle risposte ” Vorrei capire perché certe attività aprono a giugno e altre a maggio. Davvero pensiamo che il coronavirus scompaia in un mese?- si domanda De Mossi- Se è così ci devono dire il perché. Mi sembra che si faccia aprire, ma non troppo, le imprese. Questo è un contentino perché mancano aiuti economici?”. Intanto il Comune lavora sulla gestione degli spazi museali che dovrebbero riaprire nella giornata del 18 maggio.”Prolungheremo sia la mostra di Vacchi, sia quella ai Magazzini del Sale. Sanificheremo le strutture per fare visitare i musei. Intendo riaprire e ripartire dalla cultura. Con le mostre puntiamo a fare venire le persone dalla regione e aumentare le presenze turistiche”.

Il capitolo finale è su Monte dei Paschi e sull’azione risarcitoria , ” quello che ho fatto pensavo fosse giusto per la città – continua-. L’ho fatto in un momento di snodo per l’amministrazione di Mps”, poi la stilettata al parlamentare dem eletto a Siena Pier Carlo Paodan: ” ho chiesto consiglio a lui visto che rappresenta il nostro territorio ma non capisco perché non mi abbia dato un riscontro . Credo che debba parlare con la città ma qui non l’abbiamo mai visto a darci risposte“. Infine l’accusa al Partito Democratico. “Dietro alle polemiche c’è una reazione politica – conclude-? Siamo con risorse limitate a rispondere all’emergenza economica, questo anche per gestioni errate fatte esclusivamente dal Pd nel passato. Perchè il Pd e Padoan sono silenti?”.

Marco Crimi