L’appello di Fridays for Future: “Votate per il clima”. Ma in pochi si presentano al presidio

Il ritorno in piazza dei giovani di Fridays for future a Siena, in occasione dello sciopero globale per il clima, non sarà ricordato per i grandi numeri.

E se di prima mattina il presidio, forte della presenza dei membri della Cgil, ha raggiunto i cinquanta partecipanti, poco dopo mezzogiorno i manifestanti erano una ventina. Vedendo le scene odierne si può dire che la manifestazione di tre anni fa, quando il lungo serpentone “verde” aveva attraversato la città chiedendo di fare qualcosa per salvare il pianeta, appare un miraggio.

Esiste concretamente la possibilità che, causa pandemia, l’attenzione verso il tema dei senesi sia un po’ scemata. Ma forse a determinare il mezzo-flop dell’iniziativa odierna è stata la tornata elettorale di domenica.

“Non ci aspettavamo di avere numeri migliori. Abbiamo contattato le associazioni: alcune non ci hanno risposto mentre le altre sono fatte da studenti fuorisede , che devono rientrare nelle loro case per votare”, ammette Elena Scaccia, del comitato senese Fridays for future, che poi aggiunge: “Non era prevista una grande partecipazione ma speriamo comunque di riuscire a portare i cittadini a porsi delle domande sull’ambiente”.

Il refrain del messaggio portato dai ragazzi di fatto è rimasto il solito: i manifestanti hanno parlato delle prime “elezioni climatiche” in Italia, invitando a votare quei partiti che anche al di fuori della campagna elettorale si impegnano concretamente a difesa dell’ambiente. “In campagna elettorale arriva tanto fumo negli occhi – prosegue Scaccia-. Invece ci aspettiamo un lavoro continuo e costante di ciascun partito. Da parte nostra c’è inoltre la disponibilità a dialogare con tutti: solo insieme si può cambiare le cose”.

Le soluzioni ci sono, ha ribadito Scaccia, “ma questo problema, come gli scienziati che lo denunciano, viene relegato alla marginalità”. L’excursus finale è sui giovani e sul voto: “L’astensionismo ci colpisce maggiormente  – aggiunge- anche se i ragazzi vogliono dire la loro. Il problema è che la nostra fascia d’età è costituita da pochi milioni di elettori, di cui molti fuori sede. Così la politica si concentra su altri elettorati. Ecco quindi perché invitiamo chi è più grande a votare consapevolmente. I nostri genitori possono cambiare il futuro”.

Alla manifestazione odierna c’erano, come dicevamo, anche i membri della Cgil . Fabio Seggiani, segretario provinciale del sindacato, ha parlato di una presenza “doverosa” e “naturale” perché, spiega “le questioni ambientali e climatiche ci impongono delle urgenti priorità sia per i sempre più frequenti disastri idrogeologici che provocano anche in Italia molte vittime, sia per le conseguenze che comportano e comporteranno per il mondo del lavoro e nella crescita delle disuguaglianze sociali ed economiche sull’intero pianeta. La nostra vicinanza ai giovani e dibattere con loro sui temi di come ripensare il modo di consumare e produrre e di come riformare il mercato del lavoro è fondamentale, – sottolinea Seggiani – saranno proprio loro a dover essere i protagonisti di quel fondamentale e irrinunciabile percorso che è la transizione ecologica verso un’economia sostenibile”.