L’appello de Le Bollicine a Giani e Bezzini: “Dateci una mano, fateci continuare l’attività”

“Per continuare dobbiamo svolgere attività di screening sistematica dei volontari. Ad oggi noi dobbiamo provvedere a nostre spese, per questo motivo abbiamo lanciato un appello alla regione. Noi abbiamo avuto i test sierologici gratuiti a marzo, dopodiché siamo stati lasciati soli: perciò abbiamo firmato ed inviato una lettera a Giani e a Bezzini (presidente ed assessore alla sanità della regione Toscana Ndr.); abbiamo scritto anche al presidente della società della salute senese Giuseppe Gugliotti. A tutti abbiamo chiesto più aiuti concreti per i nostri volontari, così da poter continuare l’attività”. E’ l’appello lanciato da Letizia Cambi, coordinatrice dell’associazione “Le Bollicine” che ha fatto il punto della situazione dell’attività dell’associazione in questo 2020 così difficile.

“L’attività delle Bollicine -spiega la Cambi- si è completamente trasformata tra marzo e maggio, periodo in cui comunque i nostri volontari si sono dati molto da fare”. Questo il suo commento fatto ieri in occasione della giornata del volontariato. Quest’anno lo slogan scelto in occasione di questa giornata è “Together We Can Through Volunteering” insieme al simbolo di un cuore blu e il focus sarà rivolto in particolare all’opera dei volontari durante la pandemia: “Nei mesi scorsi, – scrive l’Unione volontari dell’Onu, – mentre il Covid-19 imperversava nel mondo, i volontari sono stati in prima linea nelle risposte mediche, comunitarie e sociali”.

“I nostri ragazzi sono scesi in campo per dare una mano a risolvere le necessità più urgenti: dal recarsi in farmacia fino a fare la spesa, cose che si rendevano indispensabili nel caso in cui ci fossero casi di positività in famiglia- prosegue Cambi-. Quando poi abbiamo potuto ricominciare con le attività ordinarie ci siamo trovati di fronte alla necessità di riorganizzare tutto il lavoro. Abbiamo rimodulato le attività con modalità aggregative e telematiche, sono partiti servizi di supporto psicologico online anche con incontri di gruppo”.

Al momento le Bollicine possono vantare più di 40 volontari, oltre a 12 ragazzi che prestano servizio civile e 2 impiegati a tempo pieno. “Il momento -continua la coordinatrice- rimane molto duro. Nei mesi di lockdown in nostri volontari sono stati impegnatissimi nel prendersi cura dei cavalli, che ora sono tornati protagonisti dando la possibilità ai nostri assistiti di fare terapia”.

 

 

Cambi parla anche di Casa Clementina, il progetto di vita indipendente condotto insieme alla Pubblica Assistenza nato cinque anni nel segno della solidarietà, della felicità e dei sorrisi. Era il mese di dicembre del 2015 quando partì il progetto della Casa Clementina, l’appartamento che, tramite la gestione dei volontari dell’associazione “Le Bollicine”, è ora destinato accoglienza di ragazzi disabili: “Il progetto è andato avanti ininterrottamente: addirittura due ragazzi hanno trascorso tutto il periodo di chiusura in casa. Ovviamente il supporto dei volontari non è mancato, ma per noi è un successo. A maggio, poi, il primo intervento è stato quello di dare modo di uscire ai nostri assistiti, mediante brevi passeggiate”, conclude.

Emanuele Giorgi