La storia di Giulio Pasqui, da Siena fino allo Iab di Milano grazie al suo Webboh

“È stata un’emozione incredibile, essere invitato allo Iab mi ha ripagato di tanto lavoro”. A parlare è Giulio Pasqui, co-fondatore di Webboh insieme a Ivan Buratti e Diego Odello, e che è stato invitato allo Iab (Interactive advertising bureau, ndr.) forum italiano 2022. Lo Iab è il più importante evento sull’innovazione digitale nel nostro paese e si è svolto a Milano il 15 e 16 novembre. Anche quest’anno, sono state invitate le più importanti personalità del mondo dell’informazione che hanno avuto modo di parlare del cambiamento che sta attraversando il nostro mondo su temi come le scienze, competenze e diseguaglianze, sostenibilità e tecnologia, intelligenza artificiale e trasformazione digitale, vita e futuro. Tra queste personalità, in questa edizione, è stato inserito anche Giulio Pasqui, un giovane di neanche 30 anni che è partito proprio da Siena.

 

“La storia parte dal computer di casa mia – racconta Giulio Pasqui -, da Rapolano, dal quale ho lanciato il mio primo blog già a 16 anni. Già a quel tempo, si parla del 2009, mi interessavo di attualità e spettacolo, parlando in particolar modo del mondo della televisione. Di lì è stato un crescendo, passando prima alle testate on-line, poi una breve esperienza radiofonica con Antenna Radio Esse, fino ad arrivare a Milano nel 2016. Quello, probabilmente, è stato il momento di svolta, da lì è partita la mia collaborazione prima con Tvblog, e poi con la sezione spettacoli del Fatto Quotidiano”.

“Sono stato invitato come relatore allo Iab da Andrea Santagata di Mondadori media, che voglio ringraziare una volta di più. Il mio intervento, che si è inserito tra quelli di personaggi di calibro assoluto nel mondo di marketing e comunicazione, si è concentrato proprio sull’approccio che hanno i ragazzi nati dopo il 2000 al mondo editoriale. Non nascondo che l’emozione è stata tanta” spiega ancora Giulio Pasqui, per poi proseguire raccontando che a valergli l’invito allo Iab è stata la nascita di Webboh. “Webboh è un vero e proprio giornale web – continua – nato col preciso scopo di raccontare alla cosiddetta generazione Z tutto quello che accade quotidianamente in rete con particolare riferimento a quelli che oggi sono gli idoli dei ragazzi, quindi influencer, youtuber, tiktoker, et cetera”. “Il mondo della tv – prosegue – fra i più giovani sta morendo: ai ragazzi del terzo millennio non interessa più come strumento. A questa tendenza si univa un mondo dei social in continua espansione, che continua a crescere in numeri e importanza. È da questo assunto che siamo partiti con Webboh, uno spazio che si è voluto inserire in un’area che era rimasta scoperta. In sostanza abbiamo voluto raccontare i social alla generazione Z”.

“Webboh – spiega ancora Giulio – è un progetto partito nel 2019 ma che nel giro di tre anni è arrivata ad avere qualcosa come 2 milioni di follower sui social e che nel solo mese di agosto ha toccato le 10 milioni di visualizzazioni. In tutta onestà, nessuno di noi si aspettava una crescita così veloce”. “Tutto ciò – conclude – mi ha dimostrato qualcosa si importante, che si può tranquillamente partire da zero, da un paesino di una piccola provincia italiana, ma che la voglia di fare e di crescere, unita alle giuste idee, può portare risultati davvero importanti ed inaspettati”.

Emanuele Giorgi