La storia di Cassandro, la maschera di carnevale senese

Per Bergamo esiste la maschera di Arlecchino, per Bologna quella di Balanzone, Pulcinella per Napoli, Meneghino per Milano, Pantalone per Venezia insieme a tanti altri in tutta Italia. Quello che non tutti i Senesi sanno è che anche Siena ha la sua Maschera il cui nome è Cassandro. Nel corso degli anni ci sono state diverse ricerche per capire se l’invenzione di Cassandro spettasse a Siena o a Roma, dal momento che entrambe le città ne rivendicavano la paternità. Tuttavia, gli esperti sono arrivati alla conclusione che trattandosi di nomi diversi, Cassandro per Siena e Cassandrino per quello romano, siano da ritenersi due maschere del tutto diverse tra loro.

Cassandro nasce intorno al XVI secolo come personaggio della commedia intitolata “La Pellegrina”, pubblicata a Siena nel 1589 (ma scritta intorno al 1550). La maschera raffigura un personaggio credulone e sciocco ma al tempo stesso infido e guastafeste sempre pronto ad essere d’intralcio. Il suo ruolo nelle commedie, infatti, è quello di ostacolare l’amore, di impedirne il matrimonio per le più diverse ragioni, ponendosi spesso come rivale. D’altro canto, sappiamo ben poco del suo costume originario.

Nel corso del Settecento, periodo durante il quale il personaggio godette di una certa fama, la sua fisionomia si definì con precisione. Nelle immagini dell’epoca viene raffigurato come un vecchio, con gli occhiali appuntati sul naso e una parrucca giallastra in testa. L’abito è di foggia settecentesca, col tricorno, mentre spesso porta in mano l’orologio o la tabacchiera.

Gabriele Ruffoli