La scelta di Alfonso, 72enne torna a lavoro in un reparto covid: “Sono un medico, è il mio dovere”

“Sono un medico, sono in pensione da dieci anni, ma sento di dovere lavorare più di prima”. Così all’età di 72 anni Alfonso Coletta, anestesista che risiede a Monteriggioni, è tornato di nuovo a vestire il camice nel reparto covid dell’ospedale del Mare di Napoli, nella Campania che è stata duramente colpita da questa seconda ondata di contagio da coronavirus.

“Ogni volta che torno a Napoli mi si apre il cuore – così aveva dato il suo annuncio sui social – questa volta ancora di più anche se con il Covid non la riconosco. La voglio rivedere al più presto come sempre”. Alfonso è entrato in pensione il 2 gennaio 2010, ha lavorato prima alle Scotte e sull’Amiata. Il motivo per cui è tornato in servizio è chiaro: “ho fatto il giuramento di Ippocrate appena laureato (nel 1973 ndr.) – spiega-, stavo aspettando di essere richiamato da marzo”.

Una decisione dettata dal cuore e dallo spirito del dovere, a Napoli però Alfonso non ha trovato una situazione semplice:  “nella terapia intensiva la mortalità è elevata- ci dice-, molte persone che arrivano qui sono all’ultima spiaggia”, dice con una voce spezzata dall’emozione. Ma le difficoltà purtroppo non si ferano qui: “nel nosocomio ci sono tanti respiratori accatastati e inutilizzati perché mancano medici ed infermieri”.

Infine Alfonso conclude spiegando quali sono le sue paure: temo che con dopo le festività natalizie avremo una terza ondata – dice-. I vaccini? Dovremo ancora aspettare, non credo che le prime dosi arriveranno a dicembre “.

Marco Crimi