La Robur ci prova ma la Reggiana è più forte: finisce 1-0 al Mapei stadium

Quella che sta attraversando il Siena è forse la fase più complessa della propria stagione; nonostante ciò la Robur è riuscita ad interrompere una striscia di risultati negativi consecutivi che pareva infinita grazie al 2-2 casalingo con l’Imolese. La partita di oggi, tuttavia, appariva proibitiva anche per i tifosi più ottimisti: trasferta sul campo della capolista Reggiana impegnatissima nel suo duello con il Modena per la Serie B. Nonostante tutto, quella vista oggi al Mapei stadium è una squadra che ha provato a giocare la sua partita con i mezzi che aveva a disposizione. Tuttavia, non si può non registrare come non si sia mai resa veramente pericolosa.

Per questa partita Padalino si trovava in piena emergenza: tra le numerose uscite degli ultimi giorni, e gli indisponibili, sono stati solo 18 i giocatori convocati, di cui 3 portieri. Il tecnico bianconero si trovava quindi con le mani pressoché legate nella scelta della formazione: Lanni tra i pali, Terzi, Terigi e Farcas a comporre la linea di difesa. Mora e Favalli sugli esterni, mentre Meli e Bianchi completavano il centrocampo. Il compito di offendere era riservato a Disanto e Paloschi. Pronti a subentrare dalla panchina Marocco, Mataloni, Dumbravanu, Caccavallo, Karlsson, Guberti e Laverone.

Nelle primissime fasi la Robur prova a dire la sua. Padalino, in fase di preparazione, aveva detto che “il Siena non parte battuto”. Tuttavia, dopo una prima occasione sprecata da Paloschi, col passare dei minuti la Reggiana prende in mano il pallino del gioco mentre i bianconeri si lasciano schiacciare all’interno della propria metà campo. Alla fine, passano i padroni di casa, già al 18′ con Rosafio che punisce la retroguardia senese: a salvare i toscani ci pensa, per il momento, il guardalinee che ravvede una posizione di fuorigioco, per la verità dubbia. Per il gol della Reggiana non occorrerà aspettare ancora molto: al 27′ Lanni atterra Rosafio in area di rigore, l’arbitro indica il dischetto, Zamparo non sbaglia ed ecco il gol dell’1-0. La Robur prova a mettere ordine e si guadagnerebbe anche un paio di calci di punizione da posizione pericolosa ma Disanto spreca le opportunità calciando male. Il primo tempo finisce così, sull’1-0 per i padroni di casa.

Nel secondo tempo la Robur fa appello ancora alle proprie energie nervose ed al suo orgoglio e prova a costruirsi l’occasione del pareggio: dopo appena due giri di orologio Cardoselli avrebbe la possibilità di servire Paloschi in posizione pericolosa ma il passaggio è fuori misura. Al 58′ Favalli sfonda a sinistra e crossa per il solito Paloschi, che stavolta riceve il pallone, ma non riesce ad incornare la sfera che diviene facile preda della difesa emiliana. Padalino prova a dare una scossa alla squadra e decide di giocarsi tutte le carte a sua disposizione: fa entrare Guberti, Caccavallo, Karlsson e Laverone al posto di Cardoselli, Disanto, Paloschi e Farcas. Nella ultima frazione di gara il Siena continua a spingere ma la retroguardia della Reggiana non si scompone quasi mai e fa buona guardia. Nel finale arriva un ulteriore causa di preoccupazione per staff e tifosi senesi: fuori Terzi che ha accusato quale problema fisico e al suo posto Dumbravanu, all’esordio stagionale. Dopo 4 minuti di recupero, l’arbitro fischia per tre volte, consegnando così i 3 punti alla Reggiana.

Dopo la fine della partita, mister Padalino si è fermato ad analizzare la sfida: “Sono soddisfatto nel complesso. Nel primo tempo abbiamo pensato più ad arginare la Reggiana, mentre nel secondo ho visto una squadra più libera. In questo momento, dopo tutto ciò che abbiamo attraversato, è quello che ci manca: credere di più in quello che facciamo”. “La squadra – prosegue – mi dà sempre la sensazione di poter fare ma che, per qualche motivo, non ha la spinta, la scintilla, per iniziare subito a determinare ed essere nella partita. Detto ciò, l’impegno c’è stato, ci mancherebbe altro non fosse così, tutti hanno dato tutto e anche l’approccio mi è piaciuto”. Il tecnico bianconero conclude elencando ciò che è mancato: “Bisogna accelerare i tempi, essere cinici e determinati, giocare per fare male all’avversario. In definitiva, ci è mancata sempre la rifinitura, l’ultimo passaggio o la scelta giusta. Sono aspetti che vanno lavorati ma è uno step che ognuno deve fare a livello personale”.

Emanuele Giorgi