La rivoluzione nello smaltimento del percolato si fa a Siena grazie al progetto di Sei Toscana

Smaltire in modo del tutto naturale il percolato, uno dei residui liquidi più difficili da depurare sia per il carico inquinante che per la sua variabilità nel tempo. Un esperimento che forse potrà rivoluzionare la catena del riciclo dei rifiuti e che vede come protagonista la provincia di Siena. Nella discarica di Cornia, nel comune di Castelnuovo Berardenga è in fase di avvio il progetto di realizzazione dell’impianto sperimentale per la fitorimediazione del percolato. L’impianto è stato realizzato da Sei Toscana in collaborazione con Pnat, lo spinoff dell’Università di Firenze fondato dal neurobiologo vegetale di fama internazionale Stefano Mancuso 

“Questo impianto è parte del progetto di ricerca, denominato “Beyond the landfill 4.0” promosso da Sei Toscana  propedeutico alla creazione del primo Centro di ricerca e sviluppo industriale italiano del settore dell’economia circolare – spiega Alfredo Rosini, direttore generale di Sei Toscana –. La realizzazione di un Centro di ricerca e sviluppo, con un approccio multidisciplinare, rappresenta una vera novità nel panorama italiano. Siamo davanti ad una rivoluzione culturale, ce lo impone l’emergenza ambientale, e dobbiamo imparare a lavorare in sinergia sia alla ricerca di nuove soluzioni tecniche, sia alla valorizzazione e alla crescita dei comportamenti virtuosi.  Il progetto promosso da Sei Toscana ed Acea Ambiente ha riscosso l’interesse ed è stato condiviso da alcune delle più importanti realtà nazionali, come Estra e Rea Impianti”.

Il percolato trae origine dall’infiltrazione d’acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi presenti in discarica e, ad oggi, la sua depurazione avviene prevalentemente all’esterno degli impianti che lo inviano, con autocisterne, ad impianti autorizzati al trattamento. Il tutto con costi molto elevati, sia da un punto di vista economico che ambientale. La tecnologia di Sei Toscana adottata nell’impianto sperimentale sfrutta l’azione di piante arboree a crescita veloce e dei microrganismi ad essi associati per eliminare, contenere e rendere meno tossiche le sostanze inquinanti che si trovano nell’ambiente.

“Abbiamo accolto con grande interesse ed entusiasmo la proposta di Sei Toscana. Questo impianto potrebbe rappresentare davvero un punto di svolta per la gestione naturale e sostenibile, sia a livello ambientale che economico, del percolato”. Dichiara il sindaco di Castelnuovo Berardenga, Francesco Nepi .