La Misericordia festeggia Sant’Antonio Abate. Il provveditore Valboni: “Necessario collaborare per sopravvivere”

E’ denso di significato, privo di retorica il discorso del provveditore dell’Arciconfraternita della Misericordia di Siena Andrea Valboni (nella foto, sotto), pronunciato in occasione della cerimonia dedicata al patrono, Sant’Antonio Abate.

Il bilancio dell’attività del 2018 è ovviamente la parte principale di questo percorso tra memoria e progetti con il quale Valboni si avvia alla scadenza del mandato. Il provveditore si è infatti soffermato sui progetti e sui cambiamenti affrontati durante i suoi anni in carica, criticando però i tempi troppo lunghi nell’attuazione degli obiettivi che l’istituzione si è prefigurata: Tre anni fa, quando celebrai per la prima volta da provveditore la nostra festa titolare, parlai dei cambiamenti e dei progetti che avevamo di fronte: i progetti di riqualificazione di alcuni nostri importanti asset, come la cosiddetta ex Salus e il Cimitero Monumentale[…] le cose stanno procedendo verso gli obiettivi che ci eravamo dati, anche se con qualche complicazione di troppo nel percorso: si pensi che l’autorizzazione al completamento di un settore del Cimitero ha richiesto ben 5 anni per essere concessa […]Riteniamo un tempo troppo lungo per un paese e una città che ha bisogno di creare opportunità di lavoro”. Valboni non nega comunque la soddisfazione per il lavoro svolto soprattutto per quanto riguarda la residenza sanitaria all’Ex-Salus. I nuovi locali saranno disponibili l’anno prossimo: ” Finalmente, i cantieri della ex Salus e del Cimitero sono partiti[…]contiamo di consegnare i nuovi locali della RSA nella primavera del 2020″. Nel futuro per il provveditore l’obiettivo di primaria importanza sarà quello di fare squadra con le altre realtà della provincia, per fare fronte alla diminuita disponibilità di risorse economiche ed in un’ottica di mantenimento e cura del patrimonio artistico locale. Alcune strutture infatti rappresentano una vera ricchezza per l’associazione: “Abbiamo idee progettuali per il Cimitero Monumentale della Misericordia che è un asset fondamentale ed è entrato a fare parte, dal settembre 2018, del circuito dei cimiteri storici europei”. Non è mancata per il provveditore una riflessione personale sulla legge del terzo settore. Sebbene il quadro attorno alla norma si sta chiarendo, per Valboni ci sono comunque dei punti dove deve essere fatta luce: “restano ancora da completare alcuni decreti attuativi di una certa rilevanza, primo fra tutti quello che chiarisca i confini tra ente commerciale e non commerciale. Personalmente, ho maturato la convinzione, avendo parlato anche con esperti della normativa specifica, che la Misericordia di Siena è e deve restare un’associazione di volontariato, anche se alcune nostre attività hanno una indubbia natura commerciale, il cui fine è comunque quello di sostenere le azioni caritative e di aiuto alla società”. Il Provveditore concluso il suo discorso ricordando quanto l’istituzione abbia bisogno di collaborare con altri enti, pur mantenendo una propria identità storica: “da soli oggi si rischia di non andare molto lontani. L’illusione che il non dover mediare con altri ci renda più forti, perché più autonomi, si scontra contro la costatazione che il mondo che ci circonda è più complesso, più difficile da vivere rispetto al passato; bisogna avere la consapevolezza che c’è bisogno gli uni degli altri, e che pur mantenendo la propria identità storica e territoriale, sia necessario accettare regole e norme comportamentali che ci vincolano in qualche modo più di prima alla comunità alla quale abbiamo deciso di aderire.”

Marco Crimi

(Nella foto di copertina le nuove divise confederali presentate durante la cerimonia)