La libertà e la civiltà

Dei bisogni corporali son piene le fosse, pardon… le porte.

 

Foto Paolo Lazzeroni-Siena-:INCHIESTA VIA PANTANETO

Siena come Firenze e come Roma o Genova o Milano, Siena la bella città che di domenica si sveglia e fa i conti con le nottate brave del sabato. E non solo.
Il dibattito che si sta sviluppando in questi giorni parte dai quattro studenti universitari originari del Gabon sorpresi sabato notte da un gruppo di contradaioli ad orinare sulla porta della Società Il Cavallino della Contrada del Lecorno. Ne era nata una questione piuttosto importante che aveva richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

Di qui a far diventare il caso quasi una questione di Stato, il passo è stato breve. La riunione convocata a mezzo Spotted tra gli studenti, lunedì sera, è sembrata quasi una chiamata alle armi: da subito, infatti, la comunità universitaria ha gridato al ‘razzismo’, accusando contradaioli in particolare ma tutti i senesi, poi, di essere intolleranti, violenti, anche incivili. Sui social – dove ormai si scatena la discussione che nemmeno al mercato di Forcella (o della Lizza a Siena, non vorremmo essere accusati di razzismo per qualche paragone) – si è sentito di tutto: dal ‘tornate a casa vostra’ a ‘siete falliti e questa città di merda vive grazie a noi’, dagli interventi immediati dei politici di turno allo scaricabarile tipico di tantissimi senesi, dalla richiesta di forze dell’ordine a presidio della zona di Pantaneto ormai diventata – per molti – la soglia delle ‘tenebre assolute’ all’esortazione forte al Comune, per un intervento.

La risposta del Comune arriva, dal sindaco Bruno Valentini, al quale abbiamo chiesto cosa intende fare l’amministrazione di fronte a una situazione che va monitorata e punita sì ma che rischia di diventare la scintilla per animi già imbenzinati. Valentini ha usato toni forti e, per una volta, ci trova davvero d’accordo (guardate il video): la risposta arriva all’indomani di confronti già avvenuti tra il primo cittadino e le forze dell’ordine ma anche il rettore dell’università Angelo Riccaboni.

Si tratta, alla fine, del sottile confine tra libertà e civiltà:  un controllo maggiore, che serva anche da deterrente, è necessario e vanno trovate idee anche per venire incontro alla carenza di personale per polizia e carabinieri, problema non di poco conto. Poi vanno offerti anche luoghi dove sia possibile andare in certe situazioni. E ci sono, in primis, modalità con le quali punire certi atteggiamenti: a cominciare dal reato di atti osceni in luogo pubblico. Anche attraverso sanzioni, ché di questi tempi intervenire sul portafogli sempre più vuoto può essere un ottimo modo di riportare la calma.  E non si tratta di essere razzisti: tanti (chi scrive spesso lo ha visto) sono stati i ragazzi di Contrada che hanno preso dei sani schiaffi perché trovati a orinare sull’uscio di casa o comunque in qualche via del centro, da altri contradaioli. Si chiama civiltà ed è quella che determina anche la libertà altrui, sono regole che vanno rispettate ovunque e sempre e in caso contrario va data punizione esemplare. Per arrivare a punire anche l’aggressione. Sono entrambi reati, come codice penale ci spiega.

Agli studenti stranieri, agli italiani, ai senesi. Chi sbaglia paga, chi lede in qualche modo la libertà altrui è un incivile e non si deve essere tolleranti. Sia che faccia i propri bisogni dove non deve o che lasci la propria spazzatura in giro a ogni ora del giorno e della notte. Perché non c’è differenza nel gesto. E allora prima che si arrivi a veder stendere i panni davanti al Duomo, come a Firenze, pensiamoci. Pensiamo noi ad essere civili poi accusiamo gli altri. E gli altri, però, facciano lo stesso. Ché Siena è molto meglio di tanti altri posti. Compito nostro, dovere di tutti coloro che ci sono nati o che la vivono, è mantenerla tale.
Katiuscia Vaselli