#italiazonaprotetta, la situazione a Siena: giorno 1

Fu Rocco Casalino o forse no, fu la Regione Lombardia. Delle milioni di dita puntate contro chi ha anticipato quella bozza di decreto, nessuno oggi vuole ricordarsi più. Perché nei giorni lenti di questo marzo 2020, imposti con il Dpcm del 9 marzo a firma del premier Conte, tutto corre vertiginosamente. E ogni minuto è un bollettino in più della protezione civile e un’ordinanza della Regione o dell’amministrazione comunale, ogni minuto è un negozio che decide di chiudere o un altro che sceglie di restare aperto, ogni minuto è un contagiato in più ma anche un guarito in più (per fortuna).

Così, stamani abbiamo deciso di vedere con i nostri occhi che cosa succede quando un’intera nazione si ferma, un’intera città si blocca per rispondere alle direttive del Governo. Vedere con i nostri occhi per poi raccontarlo a voi che ci seguite ogni giorno.

Più delle parole, un video. Che se da un lato mostra quanto ancora non sia stato totalmente assimilato il concetto dello stare a casa il più possibile, dall’altra è un mattone che si fa sempre più pesante sul cuore di chi scrive, abituata a vedere e vivere la propria città vivace e già piena di turisti, di questi tempi. Un cartello dietro l’altro, affissi alle vetrine per lo più buie, saracinesche abbassate, bar quasi ovunque vuoti. Nei supermercati del centro, tutti in fila ad attendere il proprio turno, gestito dai dipendenti che controllano rigorosamente quante persone entrano. In Fortezza troppi assembramenti e persone che non rispettavano le regole ma di sicuro i controlli riusciranno a far smettere anche certi comportamenti privi del rispetto per gli altri.
Piazza del Campo piena di sole e vuota di sorrisi è il simbolo del primo giorno di questa misura cautelativa che impone a tutti noi nuove regole. E’ una situazione tremenda, è vero e tutti ci facciamo i conti perché nessuno, proprio nessuno è escluso. Noi proveremo a raccontarvi in qualche modo queste giornate lente, per farvi e per farci compagnia.

Il prezzo da pagare dove c’è più bellezza è più pesante che altrove. Eppure ce la faremo, nonostante il pungolo che va sempre più a fondo, fino all’anima, ce la faremo, ne usciremo tutti insieme. La luce entra, ovunque, anche nelle voragini. E’ dura non poter lavorare normalmente, non poter uscire, sentirsi in qualche modo privati della libertà ma così non è. Proviamo a viverla diversamente e facciamo in modo che nessuno di noi rimanga solo.

Buona serata
Katiuscia Vaselli

(con Niccolò Bacarelli, Marco Crimi, Arianna Falchi, Gennaro Groppa e Paolo Lazzeroni)