#iorestoacasa, anche se domani è primavera

Siamo nel 2020, i nostri genitori e nonni direbbero: “Anno bisesto, anno funesto”, e mai parola fu più vera, vista la gran confusione che questo virus sta creando nel nostro Paese, ma anche in tutto il mondo. Tutti a casa, senza poter uscire, ma come se questa non fosse già una punizione, ci si mette di mezzo anche il tempo, con un sole raggiante più che mai e un caldo tipico delle migliori stagioni primaverili. Già perchè domani, venerdì 20 marzo, sarà l’equinozio di primavera, e saremo entrati in quella parte dell’anno dove si dovrebbe tornare a respirare all’aria aperta.

La credenza popolare è quella di pensare che l’equinozio sia sempre il 21 marzo, ma non è così, si perché il calcolo della nuova stagione, e questo vale per tutte, si basa sul calcolo dei giorni. Partiamo dal principio: la data dell’equinozio oscilla tra il 19 e il 21 marzo, il nostro pianeta impiega 365 giorni e 6 ore per compiere un giro completo introno al nostro Sole. Le sei ore vengono recuperate ogni quattro anni con l’introduzione, voluta da papa Gregorio XIII, dell’anno bisestile in cui la Terra non impiega più 365 giorni, ma 366.

In base a questi calcoli, si deduce che l’equinozio di primavera sarà il 20 marzo, ad essere ancora più precisi, si verificherà il 20 marzo alle 4.50 del mattino, in anticipo rispetto all’anno scorso, tra l’altro questo accadimento corrisponderà anche alla data in cui il giorno sarà uguale alla notte. Non solo, per convenzione noi siamo abituati a crede che il giorno in cui spunta la primavera sia il 21, giorno standard, ma per chi si occupa di botanica, gli agricoltori e i coltivatori, la primavera arriva in base al movimento delle piante. I solstizi e gli equinozi servono anche a scandire il tempo e le fasi delle piante, la primavera è la fase in cui inizia la fioritura, per poi passare all’allegagione, fase in cui il fiore forma il frutto. Ed ormai, a causa del disastro ambientale che stiamo causando al nostro pianeta, la primavera nelle piante, arriva di gran lunga in anticipo.

Insomma, ciò a cui siamo abituati a credere non sempre corrisponde alla verità, sta di fatto che domani sarà l’equinozio di primavera e sarà il 20 marzo fino al 2048, quindi, dovremo spostare la lancetta dell’orologio indietro di 24 ore per i prossimi 28 anni. Ma intanto, prepariamoci a godere di questa nuova stagione, che purtroppo, potremo solo ammirare dalla finestra.

(fonte Ansa)

Niccolò Bacarelli