Intrepido, parla l’amministratore Lucci: “Dipendenti pagati, manca solo settembre”

A seguito dello stato di agitazione sindacale proclamato ieri dai dipendenti di Intrepido Servizi Srl, ad intervenire è l’amministratore unico dell’impresa stessa, Renato Lucci. Prendendo atto del comunicato stampa diffuso nella giornata di ieri firmato dalle sigle sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltrasporti-Uil, Lucci tiene a chiarire i punti espressi, fornendo specifiche sulle motivazioni che avrebbero suscitato lo stato di agitazione.

“Vorrei intanto chiarire che Intrepido paga sempre i suoi dipendenti. Anzi, molto spesso ho avuto premura di pagarli di tasca mia, anticipando ciò che noi percepiamo dalla cooperativa Samarcanda, che a volte ritarda i pagamenti. I ritardi denunciati nel comunicato uscito ieri, sono dovuti a questo e i sindacati lo sanno benissimo. Comunque non si tratta mai di ritardi significativi, attualmente vi è soltanto da erogare la mensilità di settembre”.

Inoltre, l’amministratore unico Renato Lucci, vuol chiarire anche l’entità del fatto, spiegando che lo stato di agitazione non riguarda tutta l’azienda: “Si parla di un unico reparto dell’azienda. In totale, Intrepido conta 27 dipendenti. In questo reparto ve ne sono sei, due dei quali sono membri del sindacato ed uno dei sei non è interessato, quindi non parteciperà. Stiamo quindi parlando di uno stato di agitazione di cinque persone in un’azienda di 27”.

Lucci spiega che, a seguito di un’assemblea dei cinque dipendenti, è stato deciso di proclamare lo stato di agitazione. “Mi hanno poi contattato ed io ho chiamato il coordinatore del reparto chiedendogli di vedersi per parlarne. Il sindacato ha avuto da ridire, dicendo che questa fosse un’azione antisindacale, in quanto il confronto con i dipendenti deve passare dal membro del sindacato stesso, per l’appunto. Comunque, non hanno aspettato l’incontro ed hanno scritto ai giornali”.

Il fulcro della questione, secondo Lucci, risiede nella questione contrattuale citata anche nel comunicato e sarebbe questo il reale motivo di attrito con il sindacato. “Vorrebbero che io non applicassi al loro reparto il contratto nazionale che, dal 2015, Intrepido applica a tutti i dipendenti dell’azienda, sottoscritto da tutte e tre le confederazioni con piena applicazione dei livelli professionali e delle relative retribuzioni. Vogliono un contratto multi servizi. Se lo facessi,  allora sì  che creerei delle differenze tra dipendenti. In passato ho detto loro di protestare con l’ufficio del lavoro o con gli avvocati, ma in due anni hanno sempre evitato”.

Ultimo nodo da sciogliere, quello riguardante i tempi di riposo che, a detta dei sindacati, non verrebbero rispettati. “I turni, fino ad oggi, non li ho fatti io ed i sindacati sanno anche questo. Ad occuparsene è il coordinatore di reparto che, a seconda della comodità dei lavoratori, programma i turni lavorativi. Non avevo assolutamente idea che non venissero rispettate le 11 ore di riposo, non ne ero al corrente in quanto, lo ripeto, i turni non li faccio io. Adesso sicuramente, me ne occuperò di persona. Poi è chiaro che in agosto, quando c’è più lavoro, i dipendenti lavorino di più, ma è una loro scelta. Se poi questo è il risultato, in quel periodo vedremo di trovare altre persone che coprano gli orari”.

L’amministratore unico di Intrepido Servizi Srl, conclude la sua versione dei fatti specificando la totale estraneità di Siena Parcheggi: “Non c’è assolutamente nessun tipo di coinvolgimento. Siena Parcheggi è del tutto distante ed estranea alla vicenda”.

Arianna Falchi