Ministero della Giustizia e Comuni, quel vuoto pratico che lascia al freddo il tribunale di Siena

“Con l’approssimarsi della stagione invernale del 2020 il Tribunale di Siena non è in grado di garantire ad oggi l’accensione dell’impianto di riscaldamento del Palazzo di Giustizia in Viale Franci”. A segnalare l’incresciosa situazione è una nota ufficiale che porta la firma del presidente del Tribunale Roberto Carrelli Palombi, unitamente alla rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Simonetta Mariotti, alla Rsu e al dirigente amministrativo Alessandro Marchionni.
“Tale situazione – si legge nella nota – è diretta conseguenza dell’applicazione della normativa prevista dalla legge n. 190 del 23 dicembre 2014, ai sensi della quale tutte le spese di funzionamento dei palazzi di giustizia sono state trasferite al Ministero, il quale è subentrato ai Comuni nella gestione degli immobili e della loro manutenzione, senza tuttavia aver dotato gli uffici giudiziari di personale tecnico e di risorse materiali in grado di far fronte alle nuove attribuzioni. Ciò con tutte le difficoltà derivanti dalla complessa disciplina degli appalti e dai connessi obblighi e responsabilità posti a carico, peraltro, di dipendenti con profilo prettamente amministrativo o giudiziario, privi talora di apposita formazione.
Appare quindi necessario un intervento del Ministero della Giustizia volto a creare le giuste condizioni per l’attuazione della normativa su indicata, al fine di evitare che la gestione degli edifici ad uso giudiziario sia demandata esclusivamente agli uffici periferici come il nostro Tribunale.
Nella consapevolezza che le attuali condizioni determinano disagio sia al personale degli uffici di V.le Franci, sia ai cittadini e professionisti che li frequentano, questo Tribunale si impegnerà per una sollecita attivazione dell’impianto di riscaldamento così come si farà carico di affrontare efficacemente le problematiche attinenti alla gestione in generale degli immobili ad uso giudiziario”.