Il tempo futuro è contenuto nel tempo passato

La liberazione “dolce” di Siena e il salvataggio degli ebrei

Il 3 luglio 1944 i soldati tedeschi uscirono da Porta Camollia mentre i francesi entravano in città da Porta San Marco.

L’occupazione tedesca era durata nove mesi, a partire dall’8 settembre 1943, e anche a Siena si manifestò come nel resto d’Italia. Con tutte le sue crudeltà, e, non ultima, la deportazione degli ebrei nei campi di sterminio.

Fortunatamente – coraggiosamente – eroicamente, gli ebrei di Siena già nel novembre del 1943 furono allertati dell’imminente rastrellamento da parte delle truppe tedesche. Monsignor don Luigi Rosadini organizzò il salvataggio degli ebrei minacciati, ospitandoli nella Chiesa di Vignano, nei sottofondi dell’edificio sacro. Impegnandosi immediatamente a cercare altre e più sicure sistemazioni a Siena e nelle zone circostanti.

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Il riconoscimento e il recupero del Tempo Passato

Giusti fra le Nazioni – Il numero dei ”Giusti fra le nazioni” riconosciuti dal Memoriale della Shoah di Gerusalemme, è arrivato a oltre 27mila. Quelli italiani sono all’incirca 700, ma il loro numero continua a crescere.

A Siena Paolo e Dario Neri, nonno e padre di Paolo Neri, Irma Milanesi Morandini di 96 anni, Vasco Borgogni per ricordare soltanto gli ultimi fra i 15 Giusti della nostra città.

Le Case di Vita – Roul Wallenberg è uno svedese riconosciuto “Giusto fra le nazioni” nel 1963. Nel suo nome è stata costituita nel 1992 una Fondazione Internazionale titolare del progetto “Case di vita”. Lo scopo è quello di individuare quei luoghi che offrirono rifugio agli ebrei perseguitati dai nazisti : abitazioni private, scuole , conventi, chiese e monasteri.

Salvare, diffondere, condividere la Memoria del bene compiuto da chi, anche mettendo a rischio la propria vita, aiutò chi era ingiustamente braccato e perseguitato in quegli anni bui.

A Siena il 6 maggio 2018 si è tenuto a palazzo pubblico l’evento che ha sacralizzato e consegnato alla storia i senesi Giusti fra le nazioni. Erano presenti Autorità civili e religiose senesi, nazionali e internazionali, rappresentanti delle comunità ebraiche di Roma, Firenze e Siena e un gran numero dei membri delle famiglie allargate Sadum e Cardini/Adami.

Oltre a un folto pubblico che si è spostato in Via San Pietro per l’inaugurazione della prima targa alla casa Cardini/Adami. E infine il gruppo si è trasferito alla Chiesa di Sant’Agnese dove il parroco Don Luigi Rosadini accolse per primo la famiglia Sadum.

 Il Tempo Futuro

Salvare, restaurare, recuperare la Chiesa di Vignano non è soltanto un doveroso riconoscimento a chi cattolico si è profondamente impegnato a salvare ebrei ai tempi della loro persecuzione e ai campi di sterminio. Questo è molto importante e, diciamolo, doveroso. Al giorno d’oggi, quando ormai la legge del “tutto, immediatamente e subito” ha spappolato la dimensione del tempo, riproporre e ricostruire e riaffermare l’ieri, l’oggi, e il domani diventa l’unica salvezza di fronte alla catastrofe.

“Il tempo futuro è contenuto nel tempo passato” lo diceva T.s.Eliot  tanti, tanti anni fa. Bisogna ripartire da lui, da lì, anche se non sembra tanto facile”.

Costante Vasconetto