“Il silenzio più delle parole”: il tribunale di Siena ricorda Giovanni Falcone

“Il silenzio più delle parole serve per ricordare a 25 anni la morte di Giovanni Falcone, di sua moglie e della scorta”, così il giudice Delio Cammarosano ha aperto la commemorazione di un dramma che dopo un quarto di secolo è ancora impresso nella memoria si tutti.

 

L’aula della Corte di assise al terzo piano del nostro Palazzo di giustizia era gremita. Tutti i magistrati in toga e presenti tutte le personalità civili e militari di Siena con in testa il prefetto.
Nessun intervento bensì la scelta saggia e oculata di rileggere il ricordo che aveva scritto Paolo Borsellino del suo collega Falcone : un giudice osteggiato, criticato, deriso e perfino “punito” tanto da essere mandato per un periodo al ministero. Ma lui non si dette per vinto e tornò di nuovo in prima linea consapevole dei rischi. La lettura è stata affidata ad un futuro magistrato (un giovane che a breve indosserà una toga) e alla presidente della sezione senese dell’associazione giovani avvocati. Un lungo applauso ha chiuso la commemorazione e quel silenzio invocato dal giudice Cammarosano ha per un attimo di nuovo preso il sopravvento com’è giusto che sia davanti alla morte.
Cecilia Marzotti