Il professor Tumbarello sarà il nuovo direttore di malattie infettive e tropicali dell’Aou senese

Il professor Mario Tumbarello sarà il nuovo direttore della Unità operativa complessa malattie infettive e tropicali dell’azienda ospedaliera universitaria senese dal prossimo primo di aprile. Tumbarello arriva dal policlinico Gemelli di Roma, si è laurato in medicina a “La Sapienza” di Roma e si è specializzato all’università cattolica Sacro Cuore, dove ha insegnato dal 2014 fino ad oggi. Dal 2015 è stato nominato responsabile di struttura semplice ‘Diagnosi e cura delle malattie infettive da immunodeficit e noscomiali’.

Il direttore generale Antonio Barretta ha commentato: “Diamo il benvenuto ad un professionista di grande competenza che arriva a potenziare un settore nevralgico per l’attività del nostro ospedale, soprattutto in questa fase caratterizzata dalla pandemia da Covid-19. Il professor Tumbarello, la cui nomina è stata fatta d’intesa con l’Università di Siena, è un valore aggiunto per la nostra azienda e saprà valorizzare la piena integrazione tra assistenza, didattica e ricerca, i cardini dei nostri dipartimenti ad attività integrata”

Il rettore, Francesco Frati, ha aggiunto: “Con grande piacere diamo il benvenuto al professor Mario Tumbarello, nella sua nuova qualifica di professore ordinario di malattie infettive del dipartimento di biotecnologie mediche. Il professor Tumbarello raccoglie il testimone del compianto professor Andrea De Luca, prematuramente scomparso due anni fa. Il professor Tumbarello porta a Siena le sue profonde competenze sul tema delle infezioni ospedaliere, ma grazie all’esperienza recentemente portata avanti presso il policlinico Gemelli di Roma, saprà contribuire anche allo sforzo del nostro ospedale nel contrasto alla pandemia e nella cura ai malati covid”.

Tumbarello è stato anche indicato come responsabile del centro di distribuzione degli anticorpi monoclonali dell’azienda ospedaliero universitaria senese: farmaci a base di anticorpi monoclonali, progettati per legarsi alla proteina spike di sars-cov-2, in modo da impedire al virus di penetrare nelle cellule dell’organismo, e che sono stati somministrati alle Scotte per la prima volta ad un paziente lunedì 29 marzo.