Il premier Conte in Parlamento: “Ora è il tempo dell’azione e della responsabilità”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sta riferendo  in Parlamento la sua informativa sul coronavirus, .”Signor Presidente, onorevoli deputati e deputate la diffusione di coronavirus ha innescato una crisi senza precedenti-inizia così il suo discorso-. L’impatto che ha avuto sul nostro paese ha cambiato il nostro stile di vita ed ha anche avuto ripercussioni sul nostro sistema produttivo, sulle imprese e sulle famiglie. Sono giorni terribili per la comunità nazionale, ogni giorno registriamo nuovi decessi ed è un dolore che si rinnova costantemente. Permettemi di ricordare, in quest’aula, anche gli sforzi straordinari di tanti medici e infermieri che rischiano la vita per gli altri”.

“Stiamo combattendo un nemico invisibile e insidioso che entra nelle nostre case, ci ha imposto di ridefinire le relazioni interpersonali, ci fa dubitare di mani amiche – aggiunge il premier-.Il governo sarà all’altezza? La storia ci giudicherà, verrà il tempo dei bilanci, tutti avranno la possibilità di sindacare. Ci sarà tempo per tutto, ma questo è il tempo dell’azione e della responsabilità dalla quale nessuno può rifuggire, la responsabilità e dell’Esecutivo e i tutti i cittadini, anche di voi parlamentari: tutti siamo chiamati verso il bene comune. Il governo ha agito con la massima determinazione, con assoluta speditezza. Questa emergenza sta sfidando il nostro paese in ogni ganglo vitale, ci coinvolge tutti dal pubblico al privato, le istituzioni e i cittadini”.

“Il governo ha agito con determinazione e speditezza, già dal 22 gennaio abbiamo messo in atto misure di precauzione – rivendica il premier-. In quel giorno abbiamo costituito una task force al ministero della salute”. Nel ricordare le azioni di contrasto messe in campo dal Governo da oltre due mesi , tra cui la dichiarazione dello stato d’emergenza nazionale, Giuseppe Conte ha inoltre sottolineato che “l’Esecutivo ha messo in atto misure necessarie per mettere in sicurezza la salute dei cittadini. Il significativo tasso di contagio del covid19 ha posto subito all’attenzione delle autorità sanitarie la possibilità di un sovraccarico del sistema sanitario, la limitazione del contagio è stata la scelta che ha consentito al Ssn di adottare un piano emergenziale specifico“.

“Ci siamo affidati ad uno strumento normativo per noi del tutto nuovo: quello del Dpcm – prosegue il premier-, con il compito di definire via via le misure idonee a fronteggiare l’emergenza. La scelta degli interventi effettuati si è sempre basata su accurate valutazioni del comitato tecnico-scientifico“, afferma Conte che ricorda le misure prese dal primo Decreto-fatto il 23 febbraio- fino ad oggi. “Abbiamo sperimentato un percorso normativo che tutelasse la salute dei cittadini e rispettasse adeguati presidi democratici. Siamo stati costretti a limitare diritti costituzionali perché ci siamo attenuti alla massima precauzione ma anche alla proporzionalità e all’adeguatezza. Abbiamo garantito il massimo coinvolgimento delle regioni e le parti sociali“.

Sui rapporti con le due Camere  il premier ha detto che è”  consapevole della necessità del coinvolgimento del Parlamento che esprime la massima democraticità del nostro ordinamento” . Il presidente del consiglio ha poi ricordato che nell’ultimo Dpcm – quello entrato in vigore domenica- è previsto che il governo informerà Camera e Senato ogni  15 giorni che tutti i “provvedimenti emanati saranno trasmessi al presidente della Camera e a quello del Senato. Nei prossimi giorni nuovi medici negli ospedali in difficoltà, con nuova ordinanza trasferiremo 500 infermieri nelle zone con il  più alto numero di malati Covid-19, Le terapie intensive in Italia sono passate da 5343 a 8370 in pochi giorni, ovvero un aumento del 63,8%“.

“E’ imperativo garantire il massimo grado possibile di liquidità alle imprese” , evidenzia il premier Conte che annuncia che l’Esecutivo “sta lavorando per incrementare il sostegno alla liquidità e al credito che, con il decreto “Cura Italia” già adottato, è in grado di mobilitare la cifra di 350 miliardi di euro. E con il nuovo intervento normativo, a cui stiamo lavorando, confidiamo di pervenire a uno strumento complessivo altrettanto significativo rispetto a quanto sin qui operato. Interverremo anche con stanziamenti aggiuntivi di non minore importo rispetto ai 25 miliardi già stanziati con il primo decreto”.