Il lungo viaggio della Spannocchi si conclude, il Santa Maria svela la Collezione finalmente riunita

La conclusione di un lungo viaggio. E’ questo, per i relatori presenti, il significato della riunificazione della magnifica Collezione Piccolomini Spannocchi. Oggi, martedì 11 maggio, si apre il capitolo finale di una storia iniziata nel Seicento nella corte della famiglia Gonzaga a Mantova, che è proseguita dagli Asburgo e con l’unione tra le casate senesi di Spannocchi e Piccolomini. Oggi infatti è il giorno in cui all’antico Ospedale si svela (in anteprima per la stampa) il nuovo allestimento per una delle più affascinanti raccolte di opere d’arte che torna ad essere  finalmente riunita. “Ma non è un nuovo inizio – sottolinea il sindaco di Siena Luigi De Mossi, che ha aperto la conferenza di presentazione -, bensì si tratta della continuità di una tradizione culturale (senese ndr.) che non si spenge e che mai potrà essere dimenticata”.

Le sale del quarto livello del Santa Maria ospitano in modo permanente 165 dipinti, che tornano a costituire un nucleo unico dopo oltre 100 anni.  Tutto è stato reso possibile grazie ad anni di ricerche alla collaborazione tra la Direzione regionale musei della Toscana, il comune di Siena, la Soprintendenza alle belle arti per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e Opera Laboratori. Prezioso i contributi della Galleria degli Uffizi e dell’amministrazione provinciale. Le opere erano divise tra la Pinacoteca nazionale di Siena che ne custodiva 137, 24 si trovavano al museo Civico di Siena mentre le Gallerie degli Uffizi e l’amministrazione provinciale ne custodivano 2 a testa.

In Pinacoteca rimarranno i famosi cartoni di Domenico Beccafumi: “fanno parte della collezione Spannocchi, tuttavia, rimarranno nella nostra struttura. Nonostante ciò, proprio grazie al biglietto integrato, sarà possibile seguire un percorso artistico completo”. Così interviene Stefano Casciu, direttore del sistema museale della Toscana che aggiunge “l’evento odierno è figlio dell’accordo di valorizzazione del 2017 firmato dal Mibact con il Comune e la direzione regionale dei musei toscani. Un patto che ha dato tanti frutti come la strutturazione del museo archeologico di Siena dentro al Santa Maria della Scala”. Casciu prosegue: “Ciò che sicuramente spicca nell’esposizione  è la presenza di una forte impronta del nord Italia ed europea. Questo è qualcosa di atipico per Siena. Il pubblico vedrà aspetti di storia e cultura che non si aspetta di conoscere un contesto come quello del Santa Maria della Scala e poi c’è lo spunto per il visitatore per non fermarsi qui, ma spostarsi anche in altre strutture museali del centro”.

Per il Sovrintendente alle belle arti di Siena Andrea Muzzi quello di oggi è un “momento dall’alto valore simbolico” reso possibile grazie ad un “gruppo di lavoro che è stato fondamentale per l’allestimento”. Muzzi commenta: “Vogliamo ampliare la nostra offerta culturale e questo passo servirà a far capire le grandi possibilità che Siena ha da offrire”.

A portare i saluti della Provincia è il consigliere dell’organo e sindaco di Poggibonsi, David Bussagli: “Questa è la storia di un viaggio oltre che di una Collezione: la storia di esperienze sviluppate in territori lontani che hanno trovato la propria sintesi a Siena. Tutto ciò racconta la straordinaria capacità di questa comunità di connettersi con il mondo. Il nostro è un piccolo contributo: appena due opere su 165. Quello che conta però è il gesto: questi capolavori non erano esposti ed ora saranno apprezzati da chi viene a visitare la Permanente”.

Katiuscia Vaselli

Marco Crimi