Il latino come strumento di dialogo intellettuale, all’università di Siena c’è il convegno “Global latin II”

Si terrà a Siena dal 5 al 6 settembre il convegno “Global Latin II. Latin as a vector of cultural exchange between Europe and Asia”, promosso dal centro interuniversitario di studi comparati “I Deug-Su” dell’Università di Siena. L’evento si terrà al Santa Chiara Lab dell’Ateneo senese e sarà dedicato al latino come lingua di scambio intellettuale e scientifico fra Europa ed Estremo Oriente nei secoli XIII-XVIII.

Esperti provenienti da tutto il mondo, compresi Cina, Giappone, Corea, Israele, Australia, Stati Uniti, esporranno le novità della ricerca su quella massa inesplorata di documentazione latina che per alcuni secoli rappresentò il più intenso strumento di dialogo intellettuale e scientifico fra la civiltà europea e le civiltà dell’Estremo Oriente.

A Siena il Centro «I Deug-Su» del dipartimento di Filologia e critica delle letterature antiche e moderne – adesso in convenzione con l’Università per Stranieri di Siena – ha sviluppato nel 2021, per il programma regionale Giovani Sì, la biblioteca digitale “Eurasian Latin Archive”, diretta dal professor Francesco Stella e condotta dalla ricercatrice Emmanuela Carbé, che raccoglie e analizza le numerose fonti in latino e latino-cinese, ma anche in latino- giapponese. Allo stesso tempo grazie a finanziamenti e collaborazioni con l’Università di Seoul è stata possibile la pubblicazione di documenti inediti sull’evangelizzazione e le persecuzioni anticristiane nella Corea di XIX secolo, raccolti adesso nella collana “Hagiographica Coreana”.

La partecipazione al convegno è a ingresso libero e i lavori potranno essere seguiti anche in diretta streaming sul canale youtube del dipartimento di Filologia e critica delle letterature antiche e moderne all’indirizzo www.youtube.com/dfclam_unisiena. I lavori proseguiranno poi dal 7 al 9 settembre all’Orto botanico di Pisa, con la seconda parte degli incontri fra studiosi, dal titolo “Roma Sinica III. Languages of Science between Western and Eastern Civilizations”, dedicata alla produzione di opere scientifiche in latino nell’Estremo Oriente.

Il programma completo delle iniziative è pubblicato sul sito web del Centro Interuniversitario di Studi Comparati “I Deug-Su”: www.centroideugsu.unisi.it/2022/08/30/global-latin-ii-siena-september-5-6-2022.

Lo scambio che si è sviluppato fra Asia orientale ed Europa alle soglie dell’età moderna è uno dei più impressionanti movimenti di culture documentati nella storia umana e ha prodotto un incremento ineguagliato di conoscenze la cui portata è stata finora sottovalutata, anche per la difficoltà di accesso alle fonti. I protagonisti di questo miracolo interculturale furono inizialmente i mercanti come Marco Polo e i missionari come i francescani Giovanni di Pian del Carpine e Odorico da Pordenone, e successivamente gli intellettuali gesuiti come Matteo Ricci, Adam Schall, Martino Martini, Michael Boym.

“Grazie a queste ondate di viaggiatori, partiti dietro la spinta iniziale di interessi commerciali o religiosi, – spiega il professor Francesco Stella – abbiamo i primi resoconti europei autoptici di storia e costumi dei popoli mongoli, cinesi e giapponesi e, dal XVI secolo, l’inizio di quella che Geoffrey Gunn ha chiamato ‘prima globalizzazione’. Attraverso i gesuiti giunsero in Cina e Giappone, resi accessibili in traduzioni cinesi, giapponesi o latine, centinaia di trattati greci e latini di geometria e di matematica, di botanica e di idraulica, di meccanica e di astronomia, incluso Galileo; e di converso arrivarono in Europa, spesso in testi latini, le prime informazioni attendibili sulla cultura cinese, sulla morale confuciana come sulla storia dei Tartari o sulla fauna e flora locali, dando *origine alla sinologia europea”.

Su questo immane e sottostimato fenomeno storico-culturale lavorano da pochi anni équipe scientifiche di tutto il mondo. In Italia la documentazione latina è studiata fra l’altro a Torino e Pisa dal gruppo “Roma Sinica”, mentre a Siena il compito è affidato proprio al Centro interuniversitario di Studi comparati ‘I Deug-Su’.