Il giorno della guerra e delle tre Pietà di Michelangelo

Nello stesso giorno – giovedì 24 febbraio – in cui Vladimir Putin ha deciso di invadere l’Ucraina e accendere una guerra che avrà conseguenze pesantissime su tutto il continente europeo, a Firenze si inaugura la mostra “Le tre Pietà di Michelangelo. Non vi si pensa quanto sangue costa” che rientra nel programma di “Mediterraneo. Frontiera di Pace 2022”. Si tratta dell’incontro dei vescovi e dei sindaci dei paesi che si affacciano sul cosiddetto “mare nostro”, che dovrebbe essere appunto una frontiera di pace ed è invece spesso teatro di morte. L’incontro sarà chiuso domenica 27 febbraio da Papa Francesco.

Una coincidenza drammatica, che apre in ognuno di noi sicuramente una riflessione su come ribellarsi all’assurdità della morte e dei disastri che ogni guerra porta con sé, attingendo ai valori spirituali e culturali delle opere di uno dei più grandi artisti della storia.

Le parole di Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani, appaiono il commento più appropriato: “Pensando ad un progetto da presentare in questa importante occasione e durante il periodo della Quaresima è venuto subito in mente il tema della Pietà. Il Museo dell’Opera di Firenze ha infatti appena concluso il restauro della Pietà Bandini. Abbiamo voluto metterla in dialogo con i calchi di altre due Pietà conservati ai Musei Vaticani: la Pietà vaticana e la Pietà Rondanini. Non potendo spostare gli originali, i calchi si confermano straordinari mezzi di evangelizzazione e di trasmissione di valori spirituali ad un ampio pubblico”. Lo stesso presidente del consiglio Mario Draghi, intervenuto all’inaugurazione dell’incontro, aveva detto: “Mi auguro che un dialogo sul divino – che nasce dalla volontà di superare differenze, incomprensioni che affliggono gli uomini da secoli – porti un messaggio di fratellanza in un momento di forte tensione per l’Europa. È significativo che l’incontro avvenga qui, a Firenze”.

La mostra “Le tre Pietà di Michelangelo. Non vi si pensa quanto sangue costa” – assolutamente da non perdere anche per il luogo in cui si svolge – ha visto coinvolti in un grande lavoro di squadra l’Opera di Santa Maria del Fiore, i comuni di Firenze e Milano, i Musei Vaticani, il Museo dell’Opera del Duomo, il Museo Novecento Firenze, il Castello Sforzesco, la Fabbrica di San Pietro. Sarà aperta fino al prossimo 1° agosto al Museo dell’Opera di Firenze e poi proseguirà in autunno a Milano (con date ancora da definire).

Roberto Guiggiani