Il Duomo di Siena disvela un altro dei suoi gioielli, ecco le “Sette età dell’Uomo”

Le Sette età dell’Uomo è il titolo della tarsia del Pavimento che straordinariamente sarà visibile dal 4 al 20 novembre. Chi è l’autore di questo commesso marmoreo? Cosa rappresenta? Ne discutiamo con Marilena Caciorgna autrice di numerosi studi sul Pavimento del Duomo.

La tarsia delle Sette età è frutto di un rifacimento eseguito da Leopoldo Maccari e Giuseppe Radicchi su cartone di Alessandro Franchi installato nel 1871 durante il rettorato di Ferdinando Rubini. Del commesso originale, ideato dallo scultore Antonio Federighi intorno al 1475-76, si conservano alcuni frammenti nel Museo dell’Opera. Attraverso una lettura circolare che inizia dall’Infantia, prosegue con la Pueritia, l’Adolescentia, la Iuventus, la Virilitas, la Senectus si giunge alla fase più importante dell’esistenza, la Decrepitas, posta in evidenza al centro del riquadro, in quanto ci conduce verso l’età unica e perpetua nella quale è possibile crescere nella conoscenza di Dio, grazie anche alla Religione una magnifica figura velata che possiamo ammirare in una posizione contigua all’ingresso della Cappella del Voto, insieme alle Tre Virtù teologali disegnate da Alessandro Franchi ed eseguite da Leopoldo Maccari.

Questa tarsia non viene scoperta neanche durante le aperture straordinarie, come mai? E come mai proprio in questo periodo viene scoperta?

Questa tarsia durante la scopertura del Pavimento resta chiusa per consentire l’accesso alla Cappella del Voto, lo spazio sacro più significativo della Cattedrale, sempre aperta per la preghiera dei fedeli. In questa occasione si scopre per verificarne lo stato di conservazione e procedere alla manutenzione.

Qual è il significato di questa opera?

Le Sette età dell’uomo ci invitano a riflettere sull’incedere del tempo e sul rapido trascorrere della vita umana. Arriva presto la Decrepitas, una figura di vecchio, ormai senza capelli, che, con le stampelle, a fatica si dirige verso un sarcofago aperto che lo attende. Soltanto la vita ultraterrena è eterna superando la caducità mondana. Il numero sette inoltre, nella simbologia filosofica e religiosa, assume un carattere sacro, indicando la perfezione cosmica. Nella cultura enciclopedica del Medioevo le diverse età dell’uomo sono correlate ai pianeti e alle arti liberali, ma anche alle ore canoniche, l’antica suddivisione della giornata per la preghiera.