Il covid non ferma il progetto di reinserimento lavorativo dei detenuti di Santo Spirito

Si staglia in lontananza la prima, concreta, opportunità nel progetto “una chiacchierata con…” portato avanti, tra alti e bassi legati al covid, da un gruppo di detenuti di Santo Spirito.

Fin dall’inizio (era lo scorso anno e la pandemia era lontana) i partecipanti avevano sollevato il problema che non esistevano possibilità di lavoro e di una casa alla fine del percorso detentivo. Il loro desiderio era farsi conoscere alla gente comune che di carcere non sapeva nulla e a quanti fattivamente potevano fare qualcosa per loro in questo senso (leggasi liberi professionisti, datori di lavoro, responsabili di cooperative, eccetera . Il tutto era stato fermato dalla pandemia, ma ora con le cautele del caso è ripartito alla grande e così il gruppo ha incontrato il garante dei detenuti, l’avvocato Cecilia Collini nominato dal Comune di Siena a luglio 2019.

Il legale è un bravo professionista e ha la capacità di interagire in maniera intelligente e diretta con le persone. Una dote alla quale si aggiunge la disponibilità sempre e comunque verso chiunque. “E’ un impegno -afferma il professionista-ma lo faccio volentieri”. Da sottolineare che è svolto gratuitamente.

Il garante nell’incontro a Santo Spirito raccogliendo i desiderata dei partecipanti al progetto “Una chiacchierata con…” che rientra in quello più ampio di scrittura collettiva, ha spiegato che esiste un programma di intervento della Cassa delle Ammende per fronteggiare l’emergenza epidemiologica negli istituti penitenziari. Si chiama “una mano per la casa”. Il comune di Siena ci ha creduto e ha lavorato a lungo affinché si arrivasse all’attuazione del progetto, tant’è che la nostra amministrazione è capofila dell’area vasta che oltre a Santo Spirito comprende i carceri di San Gimignano, Arezzo, Grosseto e Massa Marittima. L’obiettivo è il reinserimento in previsione dell’uscita dall’istituto di pena ed è riservato a coloro che possono accedere a misure alternative alla detenzione e prossimi a fine pena (18 mesi residui).

Archè (consorzio di cooperative sociali) ha messo nero su bianco con una manifestazione di interesse e contemporaneamente la Cassa Edile è intenzionata ad attivare progetti formativi orientati al mondo del lavoro. Il tutto partirà il prossimo 23 novembre. Un primo passo concreto.
“In carcere – hanno ribadito i detenuti al garante – non ci sono delle bestie, dei reietti. Siamo persone e molteplici sono le risorse umane”. La risposta a queste amare riflessioni la lasciamo alla delibera di giunta del comune di Siena sul progetto che porta la data di luglio di quest’anno: “L’obiettivo è di favorire l’accesso a misure non detentive con reperimento di alloggi privati e pubblici… per i detenuti del territorio che hanno i requisiti richiesti e che sono privi di riferimenti esterni come strutture e servizi di ospitalità”. Al momento solo due reclusi di santo Spirito potranno essere inseriti nel progetto “Una mano per la casa” che ha previsto per l’area vasta un massimo di 96 destinatari di interventi individuali della durata di 6 mesi.

Cecilia Marzotti