Il coraggio di stravolgere la vita: Diana, dall’alta finanza alla creazione di uno spazio per l’infanzia a Siena

Si dice che certi treni passino una volta sola ma Diana Adam, 45 anni e uno sguardo che esprime tutto l’entusiasmo per le novità, ha probabilmente ribaltato il concetto scegliendo con coraggio di rimanere alla stazione e non per aspettare ma per salire sul treno giusto: una carriera con solide basi nel mondo della finanza, tra banche e multinazionali e un futuro lavorativo pieno di promesse ma l’amore, alla fine, è la forza più grande che ci governa e Diana ha scelto di rinunciare a tutto ciò per cui aveva studiato (una laurea con i massimi voti in Economia, a La Sapienza e un master alla Bocconi, in primis) per amore.

E’ l’amore il protagonista della storia di Diana Adam, senese d’adozione, che ha deciso di svoltare completamente la sua strada dicendo basta alla sua carriera: “Sette anni fa ho scelto di lasciare una realtà fatta di banche e multinazionali- racconta a Siena News-. Avevo trovato l’amore della mia vita e mi ero sposata. La famiglia, i miei figli, sono passati al primo posto rispetto alle opportunità – seppure enormi – che mi erano state prospettate professionalmente.

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E così ho deciso di reinventarmi: mi sono chiesta di cosa mi potessi occupare in una realtà come Siena, dove c’è un mercato che offre poco. Mi sono ingegnata per cercare il mio nuovo posto nella società. Avendo una formazione da educatrice e avendo lavorato, dai 18 ai 20 anni, come insegnante nelle scuole elementari, ho deciso quindi di buttarmi nel mondo dell’infanzia-aggiunge-. Mi sono detta: ‘perché non posso fare qualcosa per le famiglie e per i loro bambini?'”.

Da lì è partita questa nuova avventura, “ci siamo mossi a piccoli passi. Prima abbiamo lavorato in un piccolo locale in viale Toselli e poi, con l’arrivo della pandemia, nel momento più difficile, abbiamo deciso di rinnovarci ulteriormente per affrontare le difficoltà- dice ancora Diana-. Ci siamo rimboccati le maniche ed abbiamo creato un asilo nido qui a Belverde”. Oltre trenta bambini e dieci educatrici all’asilo Sbirulino che vuole essere “un nido d’eccellenza per gli spazi e per la didattica ma anche nei dettagli: ho voluto una cucina e intorno a quella ho costruito la struttura. Pasti a km zero che arrivano dagli agricoltori locali di Coldiretti, per esempio. E molti altri servizi che fanno stare bene i bimbi e rendono soddisfatti i genitori”. E le idee non finiscono qui.

Katiuscia Vaselli

Di seguito la video-intervista completa