Il caso Six Underground finisce in consiglio comunale: presentata un’interrogazione

Siena, Firenze e alla fine il consiglio comunale. Il consigliere del Pd Bruno Valentini infatti interrogherà sindaco e giunta sul film della Netflix Six Underground, finito nel calderone delle polemiche perchè ha portato la nostra città sulla famosa piattaforma media senza però mai nominarla. Nei primi minuti del lungometraggio una scena riprende un’inseguimento tra un’Alfa verde e macchina di mafiosi ma anche della Polizia

Tutto sta accadendo, secondo il film, a Firenze, le immagini della nostra città sono state mixate insieme a quelle del capoluogo della Regione in fase di post-produzione. Le immagini girate a Siena (il set fu ospitato nel settembre 2018) non riprendono però luoghi ‘generici’ della città ma le opere architettoniche più caratteristiche: si vedono chiaramente il palazzo pubblico, la cappella di piazza del Campo e la chiesa di Santa Maria in Provenzano.

 

“In questi giorni è uscito il film d’azione Six Underground, prodotto da Netflix, con scene girate nei centri storici di Firenze e Siena – scrive Valentini nell’interrogazione-. Nel settembre 2018 fu definito un accordo fra l’Amministrazione  Comunale e la società Eagle Pictures, per conto di Netflix, per un contributo di 100mila euro in favore del Comune in relazione al disagio provocato dall’occupazione di strade e piazze della nostra città. Il Sindaco De Mossi sostenne che l’ autorizzazione alle riprese ed all’occupazione del suolo pubblico erano state concesse anche nella prospettiva di ottenere un importante ritorno di immagine per Siena. La versione italiana del film, al contrario delle aspettative ingenerate dalle dichiarazioni del Sindaco, non menziona affatto Siena ed anzi l’ambientazione in alcune dei più rappresentativi luoghi  della città viene contrabbandata per Firenze nelle battute di uno dei protagonisti del film”.
“Si interroga il sindaco per sapere- prosegue Valentini-: come mai il contributo di Netflix a vantaggio del
Comune di Firenze è stato cinque volte superiore a quello riconosciuto a Siena, nonostante l’enorme disponibilità data al regista per utilizzare in modo disinvolto le strade e le piazze della nostra città; se e come si sono assicurati che il film evidenziasse con chiarezza il patrimonio culturale ed architettonico di Siena- conclude Valentini- , producendo quel positivo ritorno di immagine che ci si aspettava dopo le nette dichiarazioni del Sindaco De Mossi, tenendo anche conto che questa ultima domanda fu già avanzata da me in modo pubblico al Comune di Siena a settembre dello scorso anno e che quindi l’Amministrazione aveva tutto il tempo per assicurarsi che gli impegni di Netflix sarebbero stati rispettati”.