I Fisiocritici ed i musei che hanno voglia di farsi visitare

Adesso, che del post di Instagram in cui la Galleria degli Uffizi metteva a confronto la Venere di Botticelli e Chiara Ferragni non ne parla più nessuno, è forse possibile fare un ragionamento più tranquillo e sereno sul fatto che ci sono musei che hanno voglia di farsi visitare, ed altri che non desiderano avere persone nelle proprie sale.

Lo vedi dal sito internet “amichevole” e con in bella evidenza le informazioni più utili; lo vedi dai post su Facebook e dalle foto (ormai, più spesso, dalle storie) su Instagram; lo vedi dalla quantità e dalla qualità delle iniziative che organizzano durante l’anno, mescolando bene gli ingredienti fra appuntamenti più elitari ed altri decisamente pop.

Il caso più famoso è probabilmente quello del Museo archeologico nazionale di Napoli (https://www.museoarcheologiconapoli.it/), che nel 2017 – primo al mondo – affidò al genio di Fabio Viola la creazione e la distribuzione di un gioco chiamato “Father & Son”, che è stato scaricato gratuitamente oltre 4 milioni di volte ed ha versioni in tutte le principali lingue del mondo, e da alcuni mesi anche una in napoletano.

Quello a me più caro è senza dubbio il Museo di storia naturale dell’Accademia dei Fisiocritici a Siena (https://www.fisiocritici.it/it/), che propone regolarmente aperture straordinarie o appuntamenti davvero inaspettati. Il 17 agosto, per esempio, è in programma un “Viaggio nella preistoria”, con ben tre orari differenti (alle 18, 19, 21), un po’ per rispettare le normative anti Covid-19, un po’ perché è prevedibile un bell’afflusso di persone, visto si tratta di un bis a grande richiesta, dopo l’analogo appuntamento dello scorso 20 luglio.

Un altro esempio è il Museo di storia naturale di Calci (Pisa), che era già famoso per essere ospitato dentro la magnifica Certosa e per i suoi scheletri di balenottera, ma che ogni anno ha ampliato la propria offerta con nuove raccolte e anche con il più grande acquario di acqua dolce d’Italia, superando di slancio i 70 mila visitatori all’anno (https://www.msn.unipi.it/).

Chiudo volentieri con la Galleria nazionale dell’Umbria di Perugia (https://gallerianazionaledellumbria.it/), diretta dal senese Marco Pierini, che era arrivata ai 100 mila visitatori, grazie ad un programma ricchissimo di eventi, con cui ha saputo riportare all’attenzione il patrimonio conservato al suo interno. Non è certo un caso se la direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta – in una recente intervista su Repubblica – ha indicato proprio Pierini come uno dei migliori direttori italiani.

 

Roberto Guiggiani