Guarito non dimenticato: ecco come la Asl segue il paziente guarito dal Covid

‘Guarito non dimenticato’ questo il messaggio mandato dall’azienda sanitaria locale, per spiegare le procedure che vengono intraprese ogni qual volta una persona, affetta dal virus Sars-Cov-2, guarisce. Ed infatti, dalla guarigione inizia un percorso di prevenzione e monitoraggio completamente in esenzione.

“Il nostro obiettivo – afferma il Direttore generale della Asl, Antonio D’Urso – è seguire il percorso del paziente che si era ammalato di Covid e che è stato poi dichiarato clinicamente guarito. E’ un percorso che condividiamo con i medici o, nel caso di bambini e ragazzi, con il pediatra di famiglia. Vogliamo che coloro che abbiamo seguito nella fase acuta, si sentano ancora assistiti da noi e sicuri per la loro salute. In questo percorso mettiamo a disposizione specialisti, laboratori, strutture. E lo facciamo semplificando al massimo le procedure e quindi i tempi ed applicando un’esenzione che rende gratuite queste prestazioni”.

Vediamo le tipologie dei pazienti
1 – Quelli che sono stati ricoverati in un reparto ospedaliero per infezione da SARS-CoV-2
Vengono contattati dall’ospedale presso il quale è avvenuto il ricovero e viene illustrato il percorso offerto e, in caso di accettazione, programmata la prima indagine. Il medico di base o il pediatra di famiglia vengono informati dell’avvio del percorso e successivamente condivisi gli esiti e le decisioni su eventuali ulteriori interventi che si rendessero necessari.
2 – Pazienti con infezione da SARS-CoV-2 che non sono stati ricoverati in ospedale e che sono stati seguiti, a domicilio o presso alberghi sanitari o strutture sanitarie extraospedaliere o socio sanitarie, dalle USCA
Vengono contattati dall’USCA e viene loro illustrato il percorso offerto e, in caso di accettazione, programmata la prima indagine.

Il percorso del paziente
Il primo passo è un questionario clinico per verificare eventuali problemi emersi successivamente alla guarigione. Il questionario può essere somministrato da personale sanitario, medico o infermieristico.
I questionari vengono valutati dal medico e il paziente esegue gli accertamenti ematici previsti dal protocollo di base. Dalla valutazione e dall’approfondimento dei risultati e in relazione alla sintomatologia prevalente, il paziente passa all’ambulatorio di secondo livello e viene seguito dagli specialisti ritenuti più pertinenti. Al termine della valutazione viene effettuata una sintesi da parte dei professionisti che sono intervenuti nelle fasi di diagnostica clinica e strumentale e viene redatta una relazione clinica. Potranno essere previste una o più rivalutazioni dopo un periodo stabilito.
In questo modo è possibile non far gravare sul paziente la gestione del proprio percorso di cura, ed aiutarlo e sostenerlo in modo concreto sul lungo periodo e in ogni fase della malattia; le persone continueranno ad essere seguite secondo il principio di “presa in carico” dalle stesse strutture o in stretto raccordo con i servizi che in precedenza le avevano in cura se affette da una preesistente patologia cronica.
Tutte le prestazioni devono essere prescritte dal medico di riferimento, prenotate e accettate con l’esenzione P01 prestazioni specialistiche finalizzate alla tutela della salute collettiva, disposta a livello locale in caso di situazioni epidemiche. In altre parole il paziente non deve né pagare né fare file: l’esenzione è indicata dal medico nella prescrizione.

I primi passi
Il primo passo prevede: il questionario appena ricordato; esami ematochimici diagnostici di supporto, valutazione clinica per eventuale necessità di invio ad altro professionista o specialista
Il secondo passo (per i pazienti che sono stati inviati a controllo specialistico al primo step): un controllo a 3, 6 e eventualmente a 12 mesi. Questo controllo comprende la valutazione multidisciplinare e multiprofessionale; esami ematochimici e strumentali.
Per i pazienti della zona senese che non sono stati ricoverati ma sono stati seguiti da Usca, in caso necessitino di un approfondimento di secondo livello specialistico, è prevista la presa in carico da parte dell’azienda ospedaliero universitaria. E quindi effettuano il secondo livello alle Scotte senza dover cambiare provincia.