Gli “Uffizi diffusi” ed il riflesso campanilistico

In tutta la Toscana ci sono 772 musei da studiare e valorizzare e mi chiedo quali siano la necessità e l’opportunità di aprirne altri (o di modificare quelli attuali) come si vorrebbe fare con il progetto “Uffizi diffusi” per distribuire su tutto il territorio regionale le opere d’arte che da molti anni sono conservate nei magazzini della magnifica galleria fiorentina.

Leggo proprio qui su Sienanews(link qui) della trasferta di Eugenio Giani ed Eike Schmidt all’Isola d’Elba per verificare se la fortezza di Forte Falcone a Portoferraio può essere uno dei luoghi adatti per ospitare alcune opere provenienti dagli Uffizi, e le mie perplessità aumentano ancora. Non capisco in che modo l’Isola d’Elba possa acquistare maggiore prestigio culturale e più forte attrazione turistica dal fatto di avere – nelle due ipotesi che mi vengono in mente – una filiale degli Uffizi di Firenze o qualche decina di opere d’arte in prestito per attirare qualcuno dentro il Forte Falcone.

Mi chiedo quante persone andranno all’Isola d’Elba perché c’è una sede degli “Uffizi diffusi” e quante decideranno di inserire nella loro vacanza anche una visita al Forte proprio perché ci sono alcune opere che appartengono alla Galleria degli Uffizi. Poi, certo, molto dipenderà dalla quantità e qualità della comunicazione che verrà fatta, ma resto scettico.

Leggo altresì che al sopralluogo, non saprei definirlo diversamente, ha partecipato anche il sindaco di Siena Luigi De Mossi, e che – pur non essendoci ancora una candidatura ufficiale – si sta valutando se ospitare anche a Siena una sede degli “Uffizi diffusi”. Non ne vedo alcuna ragione in linea con la storia e le caratteristiche della città, ma capisco che se – come ha dichiarato proprio il direttore degli Uffizi, Schmidt – si vuole veramente arrivare a 100 sedi decentrate, non si possa andare tanto per il sottile ed ogni città debba individuare uno spazio, fosse pure “alla qualunque”, pur di trovare posto alle opere d’arte provenienti da Firenze.

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha dichiarato che “sono molte le sedi che si stanno candidando per ospitare questi Uffizi diffusi” e non faccio fatica a crederlo.

Anzi, qui sta la chiave di un entusiasmo altrimenti poco comprensibile. Conosco bene il riflesso campanilistico che scatta sempre, automaticamente e prevedibilmente, in tutti gli amministratori comunali quando si tratta di mettersi una medaglia al petto e poter dire ai propri cittadini “anche noi ci siamo!”. Soprattutto quando questo riflesso condizionato costa poco o nulla, o serve addirittura a ricevere qualche finanziamento regionale o nazionale, visto che lo stesso Giani ha fatto subito capire che la Regione Toscana crede nell’operazione e può metterci sopra i non pochi soldi necessari.

Roberto Guiggiani