Giovanni Gigli (Per Siena): “Senza una guida la città muore”.

“Nella Siena che soffre e che muore economicamente manca una guida. Dopo un anno di pandemia lo possiamo affermare”, inizia così l’intervento di Giovanni Gigli, della segreteria del movimento Per Siena. Gigli continua: “Lunga appare ancora la strada del tunnel, seppure si intravede una luce, ma in questo cammino, per tutti questi 365 giorni, ci è mancato un riferimento cittadino. Chi è alla guida attualmente del governo di Siena, seppure abbia fatto l’annuncio della sua candidatura a sindaco sotto la porta d’ingresso del Duomo, quasi ad invocare una investitura divina, non ha rappresentato per i senesi una figura istituzionale cui affidare speranze e conforto nelle more della pandemia, o comunque non è stata percepita come tale”. 

L’intervento prosegue parlando di “un terrificante silenzio che avvolge la città spaurita”, e “Lasciamo perdere le mancate strategie per ridare fiducia e slancio al morale dei senesi, rimaste a livello di annunci -ora neanche più quelli, in verità- il problema è la mancanza di una guida, quella figura di ‘capitano del popolo’ il cui elmo è rimasto simbolicamente muto, appoggiato su un tavolo per tanto tempo”. Gigli continua indicando nel “sonnolente disinteresse” un colpevole: “Quando mai a Siena negli ultimi anni qualcuno ha avuto un moto di ribellione, di protesta civile? Siamo tutti colpevoli in fondo, anestetizzati dal nostro orgoglio di sentirci superiori o supereroi di un mondo che non esiste più”. 

Gigli, infine, conclude: “Valanghe di fango arrivano a Siena, anche in questi giorni, quando pensavamo che con il Mps avessimo già pagato un conto altissimo. Ma non è bastato. Persone delle istituzioni, dell’apparato della Pubblica amministrazione e imprenditori famosi, stretti in un intreccio che ha Siena come deprimente sfondo, ennesimo terreno di caccia per chiunque voglia sperimentare ardite incursioni. D’altra parte le porte sono aperte a tutti: non chiediamo certo certificati di verginità.