Il galantuomo va dai carabinieri

Diciamocelo chiaramente: quanti lo avrebbero fatto? Trovare per strada un portafogli pieno di banconote e correre dai carabinieri, affinché ne rintraccino il proprietario e restituiscano il tutto? Sono comportamenti che riconciliano con l’umanità anche i Carabinieri che spesso si trovano ad interloquire con le espressioni peggiori dell’umanità stessa. Ma esistono persone così, per le quali è semplicemente normale restituire ciò che non è proprio, evitare di fare i furbi e non approfittare delle situazioni. I carabinieri della Stazione di Viale Bracci hanno coperto di elogi quel docente universitario di Siena, così si è presentato, senza abusare neanche del giusto titolo di “Professore”, con ulteriore espressione di nobiltà d’animo che, avendo ritrovato pochi minuti prima in Viale Mazzini quel robusto portafogli, gravido di 24 banconote da 50 euro, di una da dieci, di una da cinque e di una fiammante moneta da due euro, non è stato lì a pensarci molto, è salito in auto, e in pochi istanti ha raggiunto la caserma di Viale Bracci. Non si è soffermato a riflettere, a civettare con la propria coscienza, per cercare una buona ragione per tenersi tutto, magari arrivando alla conclusione che qualche angelo custode avesse voluto fargli un regalo o ricompensarlo di qualche sfortunata circostanza pregressa. Dentro al portafogli vi erano tutti i riferimenti per rintracciare l’artigiano che aveva smarrito quel denaro, ma il Professore, senza voler nulla pretendere in cambio della propria onestà, non ha chiamato al telefono quell’occasionale interlocutore, si è recato dai Carabinieri che hanno redatto un verbale di rinvenimento e consegna, ne hanno fornito copia al galantuomo, che hanno ringraziato solo con belle parole. Dopo essersi dedicati a quella persona dabbene, dai documenti d’identità del distratto proprietario di quel piccolo malloppo, i militari della Benemerita sono risaliti ad un numero di telefono e, seduta stante, lo hanno convocato. Quell’artigiano non si era nemmeno reso conto di aver perso tanto denaro, tre carte di credito e tutti i documenti. Giunto in caserma, l’uomo si è quasi giustificato per la propria distrazione, rappresentando una serie di problemi nei quali si dibatte, che lo conducono ad essere sovrappensiero, come accade comunque a tanti altri umani. I militari hanno così redatto un verbale di restituzione di quanto rinvenuto, verbale che conserveranno agli atti. Così fra tante carte che raccontano situazioni men che commendevoli, resterà testimonianza del fatto che talvolta l’uomo sa essere magnifico e, l’ultima anonima lezione che quel Professore ha saputo dare ai suoi discenti, e non solo a loro, resterà edificata sull’esempio e non sulle semplici parole.