Amatori a chi? – Fomenta e Arcidosso inarrestabili, battute Castellina e Asciano

Alcune delle partite che si giocavano in questo turno potrebbero ripetersi nei playoff. Arcidosso, prima, sfidava Asciano in lizza per l’ottavo posto; Fomenta, seconda, affrontava Castellina Scalo.  Se i rapporti di forza della regular season rimarranno gli stessi anche in post season ci sarà però poca storia. Arcidosso e Fomenta hanno dimostrato anche in questo turno di essere, ad oggi , su un altro livello rispetto alle altre contender. Entrambi infatti hanno rifilato due sconfitte sonore alle loro avversarie.

Arcidosso si conferma un tritatutto e rimane ancora imbattuta, a 14 vittorie e 0 sconfitte. I Boars stavolta battono 76 – 45 Asciano (4V – 10S). Bassetti con 23 punti fa le fortune di Arcidosso, ad Asciano non bastano i 12 di Pianigiani e i 10 di Magini. Non può nulla Castellina Scalo( 4 V – 11 S)contro il Fomenta(14V – 1S). I ragazzi di coach Lazzeroni si impongono per 59 – 41.  A  fare la differenza per i rossoblù sono i 14 punti di Moroni e gli 11 di De Candia, 13 di Benini per Castellina Scalo.

Riposo forzato per Amiata Basket (3V – 9S) e La Balzana ( 11V – 3S). Il match è stato rimandato. Torna invece alla vittoria e di conseguenza si riavvicina alla terza posizione The Brobuddies(9V – 4S) che batte in casa per 68 – 57 Sena Julia (6V-9S). Tanganelli(21) e Fantozzi (14) sono i migliori al tiro per The Brobuddies, buona serata per Brocchi(15) e Taddeucci(11) di Sena Julia.

Trionfa anche il Commandos Tigre che consolida la quinta posizione e ora si trova 8V-7S, con una percentuale di vittorie superiore ale 50%. Commandos si è affermato contro lo Staggia, 0V – 15S, per 37 – 72. Nella partita gli ospiti hanno potuto contare su una prestazione corale del gruppo con il miglior marcatore che è Bianchi con 18 punti, per Staggia bene Citrinti con 13 punti

Marco Crimi

 

Il responsabile degli arbitri

Da trenta anni il 51enne Adriano Monteforte è arbitro di basket, spinto da una grande passione per questo sport. Prima arbitro Fip, poi Uisp dove Monteforte è ormai da venti anni. E da due stagioni è responsabile dei fischietti di questa categoria cestistica.

Adriano Monteforte, cosa l’ha spinta a fare l’arbitro di basket?

“Sicuramente un fortissimo e profondo amore per questo sport. Da giovane ho giocato, soprattutto nei campetti di background, poi ho iniziato a fare l’arbitro. Cosa mi ha spinto? Cito un giocatore, un allenatore, un dirigente: Oscar, Tanjevic, Maggiò”.

Nel campionato Uisp di Siena giocano squadre di alta qualità, arbitrare queste gare è una bella responsabilità per la classe arbitrale.

“E’ una responsabilità e un impegno. Tra l’altro facciamo tutto con risorse non notevoli, diciamo che bisogna fare gli straordinari. Ci sono molti impegni, servono sicuramente pazienza e sacrificio”.

Servirebbero più arbitri?

“Non sarebbe male averne alcuni in più. Ci sono alcuni giocatori o ex giocatori che arbitrano, lo fanno per passione. Tanti giocano per anni e quando smettono lasciano questo mondo, mentre invece potrebbero rimanerci facendo gli arbitri. La mancanza di questo mondo poi si sente, vi si può rimanere pure arbitrando”.

Quanti arbitri ci sono in questo momento nella Uisp?

“Siamo una dozzina. Ma gli impegni sono numerosi. Il numero si è abbassato negli ultimi anni, alcuni hanno smesso e non c’è stato il necessario ricambio”.

Come si fa a diventare arbitro Uisp di basket?

“Si segue un corso, si ottiene l’abilitazione e poi si va in campo”.

Non è semplice prendere decisioni importanti in pochi istanti…

“Sì, in pochi istanti si deve decidere su ciò che è avvenuto in campo. Il basket è uno sport con grande velocità e dove ci sono contatti frequenti. E nel basket non c’è nemmeno la Var… Il livello in questa categoria è molto alto, ci sono squadre che potrebbero tranquillamente fare anche altri campionati. Serve tanta attenzione da parte nostra”.

Come ci si allena per essere pronti per arbitrare queste gare?

“Ognuno si organizza per conto proprio, l’allenamento è individuale. Ogni arbitro dà il meglio per poter essere pronto per arbitrare queste partite”.

Quali doti deve avere a suo avviso un bravo arbitro?

“Innanzitutto la passione. E poi sul campo servono attenzione e pazienza, anche di fronte alle lamentele dei giocatori”.

Spesso i giocatori si lamentano di fronte alle decisioni arbitrali, come si affrontano quei momenti?

“Bisogna saperli gestire. E tra arbitri ci confrontiamo spesso relativamente ad episodi avvenuti per fare in modo che quel che avviene divenga patrimonio comune di tutti i fischietti”.

Come si comporta quando trova giocatori che protestano molto?

“Poche parole, si va avanti. La decisione presa è quella, c’è un ruolo e va rispettato. Gli arbitri si impegnano tanto per fare tutto al meglio e limitare al minimo gli errori. Poi siamo tutti umani, e sbagliare è umano. Ma io dico sempre che in un campionato amatoriale la cosa più bella è non farsi male, divertirsi, poi ovviamente se un giocatore vince è anche più contento”.

Quali sono i momenti che ricorda con maggiore soddisfazione?

“Quando vieni chiamato ad arbitrare delle partite a livello regionale provi soddisfazione, è anche il riconoscimento del lavoro che fai e del sacrificio di settimane e mesi. Quando vieni chiamato a livello regionale ti trovi ad arbitrare anche delle partite di alto livello ed è molto piacevole esserci. E’ al tempo stesso tutto più difficile, quindi si deve essere pronti e preparati”.

Gennaro Groppa

 

L’Mvp

Vittoria schiacciante del Commandos tigre che batte Staggia 37-72. Una partita senza eguali, costantemente in vantaggio. Grandissima prestazione di Bianchi, che con i suoi 18 punti porta in vantaggio la compagine mensanina. Ma i riflettori sono puntati su un altro giocatore, Claudio Taccioli, che con 8 punti, il giorno del suo 50esimo compleanno, ancora a lottare per i suoi compagni come se fosse un ragazzino, fa sognare il suo Commandos Tigre. Per noi, è lui l’Mvp della settimana.

Complimenti per la vittoria un margine importante, lascia pensare che la partita sia stata costantemente sotto controllo?

“Una buona partita, giocata di testa. Siamo stati sempre in vantaggio per tutti e quattro i quarti, è stata una prestazione in crescendo, miglioravamo sempre più ogni tempo che passava”.

Per quanto riguarda la sua prestazione, come si è svolta la partita?

“Ho realizzato una decina di punti, non sono molti ma inizio ad avere l’età che gioca a mio sfavore. Sono molto contento della mia partita, era anche il giorno del mio compleanno, la vittoria è stata un grande regalo”.

Vista l’età immagino che lei sia uno dei senior del campionato Uisp?

“Si, in effetti dovremmo essere in due ad avere 50 o più anni”.

È bello vedere persone che, nonostante l’età, ancora hanno voglia di mettersi in gioco, scendere ancora in campo, qual è il suo commento?

“Gioco sempre con lo stesso spirito di quando ero ragazzino, purtroppo il fisico non è lo stesso. Il mio contributo adesso non può essere l’abilità tecnica oppure il fisico atletico, il mio contributo è l’esperienza, fattore importantissimo nel basket soprattutto negli amatori”.

Parlando del tuo Commandos Tigre, nell’arco di questo campionato è cresciuta la squadra?

“Siamo una squadra non molto tecnica ma con molto cuore. Ce la mettiamo sempre tutta, abbiamo 2 o 3 persone che sono tecnicamente superiori, ma per quanto riguarda gli altri, se dovessi descriverli con una parola, non userei certamente la parola tecnica”.

Visto il suo amore per il basket, immagino che anche lei abbia sempre giocato fin da bambino?

“Ho iniziato con il minibasket nel Poggio al Vento (squadra dei Cappuccini n.d.r.), successivamente per problemi fisici, sono andato a giocare a calcio. L’amore per la pallacanestro era troppo grande per non ritornare a giocare. A parte la parentesi calcio, ho sempre praticato basket”.

Essendo uno dei senior del campionato, come è cambiato il Uisp negli anni. Ci sono stati miglioramenti o peggioramenti?

“il campionato è certamente cambiato in meglio, io iniziai a giocare nel 2001, ed eravamo tantissime squadre, tant’è che il torneo era suddiviso in due campionati, una sorta di serie A e serie B. nonostante le molte squadre partecipanti, quelle che sapevano giocare veramente a basket erano pochissime. Oggi numericamente siamo decisamente meno, ma la qualità si è alzata notevolmente, molti giovani, per non incappare in impegni sportivi importanti, preferiscono venire a giocare nel campionato Uisp, qualche giovane ha praticato categorie importanti, la qualità è alta si gioca veramente un bel basket”.

Il Commandos Tigre ha forse una particolarità che le altre squadre non hanno. Il fatto che ci sia questa bellissima continuità tra tifoseria mensanina e squadra di basket, osservando dall’esterno, il Commandos Tigre, sembra una famiglia…

“Si, diciamo che la maggior parte dei ragazzi che giocano nel Commandos, sono tifosi della Mens Sana, alcuni come me, sono tifosi, senza però far parte del Commandos Tigre. Chiaramente l’amore per la squadra senese è ciò che ci lega. Quando fu creata la squadra i membri erano tutti tifosi del Commandos”.

Gettando lo sguardo sulla classifica: il campionato sta volgendo al termine, un pronostico?

“Ci sono tre squadre corazzate nelle prime tre posizioni che sono Fomenta, Arcidosso e Balzana. Loro giocano un campionato per noi irraggiungibile, i Brobuddies sono la squadra “normale” che può puntare ad arrivare in alto. I Brobuddies contano sulla giovinezza, sono una squadra veloce e grintosa, se la partita fosse una sola, potrebbero approfittare dell’effetto sorpresa. I play off si giocano su tre gare, i più forti alla fine vincono”.

L’obiettivo del Commandos, invece qual è?

“l’obiettivo è quello di divertirsi, mettendoci impegno e gioco di squadra. Sarebbe bello riuscire ad ottenere il risultato dell’anno scorso, ovvero quello di arrivare terzi in campionato, i play off sarebbero un grandissimo traguardo, ed un successo per la squadra”.

Adesso tutti concentrati su Arcidosso, che partita sarà?

“Per come si sta svolgendo il campionato, Arcidosso è fuori dalla nostra porta. Non sarà una partita assolutamente facile, ce la dovremo mettere tutta per riuscire a portare a casa un ottimo risultato. Loro sono una squadra molto cresciuta ed i numeri del campionato lo dimostrano, hanno avuto 2-3 innesti giovani che hanno fatto una grande differenza in squadra”.

Il suo obiettivo per questa fine del campionato?

“Il mio obiettivo sarà quello di continuare a dare il mio contributo, nonostante l’età, so che posso continuare a dare supporto al mio Commandos. Credo comunque che questo campionato me lo dovrò godere appieno, dopo di che appenderò le scarpe “al chiodo”, questo sarà il mio ultimo campionato. Ma non smetterò di seguire la squadra, in questi anni non ho solo trovato delle amicizie, ma ho trovato veramente una grande famiglia”.

Niccolò Bacarelli