Fiaccolata per la pace in Ucraina, oltre 300 ragazzi dal Duomo a Piazza del Campo

“Siate strumenti di pace nelle mani di Dio” ha detto il cardinale Augusto Paolo Lojudice agli oltre trecento ragazzi, cresimandi e cresimati di tutta l’Arcidiocesi, riuniti oggi in Duomo per la Conferma del Credo e che di lì si sono mossi con una fiaccolata che da piazza del Duomo ha raggiunto Piazza del Campo, per manifestare per la pace in Ucraina.

L’iniziativa, organizzata per volontà dell’arcivescovo Lojudice con il coordinamento di don Emanuele Salvatori, responsabile dell’Ufficio per la Pastorale Giovanile dell’arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino, ha visto partecipare anche una nutrita rappresentanza di donne ucraine guidate da don Tarash, che davanti alla cappella in Piazza ha pregato insieme al cardinale e a tutti i presenti. Con le bandiere gialle e blu in alto è stato intonato anche l’inno ucraino e la manifestazione si è conclusa con un “Noi ci siamo” pronunciato dal cardinale a don Tarash prima di un abbraccio.

 

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E’ dunque ancora una bella immagine di solidarietà quella che arriva oggi pomeriggio da Siena, cominciata con l’altrettanto bella immagine del Duomo gremito di giovanissimi arrivati da tutte le parrocchie per ascoltare le parole del cardinale. “Imparate a guardare bene la realtà, non fate mai finta di non vedere cosa accade intorno a voi e imparate a vedere tutto grazie al sostegno degli adulti che vi vogliono bene. Imparate a scegliere, a decidere, ad agire” sono state le parole che l’arcivescovo di Siena ha rivolto ai ragazzi, in riferimento alla guerra ma anche alla pandemia che ha tenuto tutti lontani per due anni e ancora, ai pericoli di internet se non usato con grande intelligenza.

Proprio Lojudice ha guidato poi la lunga scia di manifestanti e nella conchiglia di Piazza del Campo è stata chiesta più volte la fine della guerra dando lettura anche alla lettera di Papa Francesco. “Ho solo avuto l’idea di approfittare della presenza dei ragazzi per gridare ancora una volta il bene della pace – ha proseguito Lojudice- e per dire al popolo ucraino che noi ci siamo per farli sentire meno soli e disperati”.

Intanto la macchina dell’accoglienza senese si è mossa. Domani a Colle Val d’Elsa saranno accolti 37 rifugiati. “Sono bambini e mamme, mi dicono anche animali domestici – precisa il Cardinale-. Abbiamo dato la disponibilità immediata ad ospitare, la telefonata ci è arrivata ieri. Domani arriverà un aereo a Fiumicino con queste persone. Da Siena partiranno sei pulmini guidati da volontari per incontrare e fare salire i profughi che poi arriveranno al seminario colligiano”.

“Mi piacerebbe che qualcuno di loro trovasse un piccolo segno, un cioccolatino, insieme ad una lettera di benvenuto e di accoglienza in ucraino- conclude l’Arcivescovo- un piccolo segno che li faccia pensare a una vita normale. Tantissime famiglie senesi hanno messo a disposizione una struttura d’accoglienza per la Caritas. Abbiamo oltre 60 disponibilità e la macchina della solidarietà sì, è partita e funziona bene”.

Katiuscia Vaselli

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