“Fermiamo la strage!”, i sindacati chiedono un patto per la salute e la sicurezza sul lavoro

“E ‘necessario ed urgente un patto per la salute e per la sicurezza” e ancora “fermiamo la strage sul lavoro!”. Lo chiedono a gran voce le segreterie di area vasta Toscana sud est di Uil Fp, Cisl Fp e Cgil Fp.

Le tre sigle sindacali chiedono inoltre che salute e sicurezza sul lavoro vengano riconosciute come un’emergenza nazionale e che quindi sia elaborata una “strategia nazionale su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” che sia finanziata “anche con Pnrr e  fondi per la coesione europei e nazionali”. La strategia, indicata in un documento congiunto, si sviluppa su sette punti: formazione come diritto universale di ogni lavoratore (“Nessuno a lavoro senza una preparazione adeguata”, scrivono le organizzazioni); inserire nei programmi scolastici, almeno delle scuole superiori, la materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; migliorare le ispezioni in quantità, qualità e frequenza; investire, tramite l’Inail, risorse sulla ricerca; generalizzare e rafforzare la rappresentanza sindacale; valorizzazione della contrattazione come misura prevenzione (“La salute e la sicurezza di lavoro camminano sulle gambe della nostra rappresentanza”, proseguono le sigle”); Qualificazione delle imprese e patente a punti per determinare le regolarità rispetto al Ssn.

“E ‘indispensabile che si arrivi subito ad un patto per la sicurezza e che si attivi una cabina di regia permanente alla presidenza del Consiglio tra Governo e parti sociali”, proseguono i sindacati che oggi, mercoledì 26 maggio, si sono confrontati sul tema in un’assemblea organizzata al di fuori dell’ospedale di Campostaggia ed in altri presidi dell’Asl sud est. “Nel 2020 si parla di oltre 1300 morti sul lavoro, non possiamo andare avanti così”, è la denuncia di Riccardo Pucci, segretario Cisl Fp di Siena, che aggiunge: “il concetto fondamentale della nostra proposta è che la sicurezza non si può snobbare”

MC