Fase due, l’allarme dei sindaci: “Con il covid è emersa una grave crisi sociale”

“Dobbiamo occuparci meglio di un disagio sociale che è emerso con più nitidezza: esiste una larga parte della società che fa fatica a vivere. Chiediamo una politica di promozione e di assistenza sociale. Non voglio che nella mia comunità ci siano persone che non hanno da mangiare”. A denunciare una situazione di profonda difficoltà economica è il sindaco di Rapolano Terme Alessandro Starnini che stamattina, nella consueta intervista con i primi cittadini del territorio di Siena News, ha evidenziato tante criticità emerse nel suo municipio “il  nostro sistema amministrativo del territorio – continua – ,dalla Società della salute ai centri per l’impiego, dovrà sporcarsi le mani ancora di più per contrastare questi gravi problemi”.

Il sistema in cui viviamo si è dimostrato molto vulnerabile, ci sono delle evidenti crepe da cui emergono gravi situazioni sociali. L’osservazione fatta da Starnini è condivisa anche dall’altro ospite odierno, il sindaco di Monteroni d’Arbia Gabriele Berni. “Il nostro modello di vita, quello che abbiamo ereditato, ha dimostrato di essere estremamente fragile”, spiega Berni che poi aggiunge “abbiamo erogato buoni spesa a più di 250 nuclei familiari. In una realtà piccola come Monteroni il 10% della popolazione, 1000 persone, vivono in una situazione di crisi“.

La discussione poi si è spostata sul decreto maggio e sulle fase due. “Con le riaperture prepariamoci ai casi di ritorno – avverte Starnini-. Adesso serve un sistema di individuazione dei positivi efficiente e quindi va sostenuta la rete dei medici di base che è in grado di valutare lo stato di salute dei nostri cittadini. Dobbiamo consolidare il rapporto tra Asl, medicina territoriale e sindaci”. Per il primo cittadino di Monteroni, invece, l’auspicio  è che nel decreto ” siano tenute in considerazione le necessità degli enti locali– sottolinea-. A Monteroni per andare incontro alle famiglie e le imprese abbiamo sospeso le nostre entrate da dicembre del 2019″, per cui “nel nostro bilancio dobbiamo lo stesso sostenere dei costi fissi ed inizia a mancare  liquidità”.

L’ultima richiesta che il sindaco di Rapolano Terme ha fatto al Governo di Roma è quella di “riaprire le Terme, se si può fare il bagno al mare bisogna trovare il sistema per riaprire queste attività con tutte le misure protettive”. Per questo lo stesso Starnini, insieme ad altri sindaci della nostra provincia e della Toscana, ha firmato una lettera dove si chiede “l’istituzione di un tavolo ad hoc al quale possano partecipare insieme alle Istituzioni e alle competenti strutture regionali – si legge in una nota-, anche le competenti associazioni di categoria come Federterme”.

Katiuscia Vaselli

Marco Crimi