Eroica 2019: la carica degli 8000 (da tutto il mondo)


La prima domenica di Ottobre è appuntamento fisso per gli appassionati di bicicletta, ciclismo e fotografia, è tempo di Eroica!

Una ventitreesima edizione dai numeri semplicemente incredibili: 8000 e più partenti, il 40% stranieri, Gaiole in Chianti è stata letteralmente presa d’assalto per l’intero weekend dagli eroici ciclisti innamorati dell’atmosfera vintage dell’evento ed ovviamente delle nostre campagne.


È sempre gradevole passeggiare per Gaiole il giorno prima dell’evento tra mercatini vintage, ex ciclisti professionisti, barbe e baffi da campionato, fanfare, birra ed enogastronomia autenticamente casereccia.

Per la prima volta ho deciso di seguire e fotografare in moto la “lunga”, l’Eroica vera, quella da 209 km che arriva fino a Montalcino e alla Val d’Orcia e in cui i ciclisti danno il massimo partendo anche prima delle 5 di mattina per rientrare, in alcuni casi, dopo le 22.

Il clima di festa è veramente contagioso; nonostante il freddo un’alba nebbiosa ha regalato sorrisi a tutti e molti si sono fermati per fotografare il nascere del sole lungo la strada di Radi, era onestamente impossibile non farsi contagiare dall’emozione del momento.

Terminata la strada di Radi la nebbia ha iniziato a diradarsi e l’arrivo a Murlo è stato salutato dal primo tiepido sole; dopo il timbro ed un breve spostamento su asfalto è arrivata la prima delle due salite più temute, Castiglion del Bosco!
La salita fino a Montalcino è stata durissima, il fondo stradale pieno di ghiaino negli strappi più ripidi ha reso ancora più difficile la tratta soprattutto per quelli che hanno deciso di correre con biciclette costruite prima del 1930 e che quindi non hanno nessun tipo di rapporto per affrontare la corsa. Da Montalcino una toccata in Val d’Orcia e poi da Torrenieri il passaggio a Lucignano d’Asso e Pieve a Salti, scenari magnifici di una provincia che non smette mai di emozionare.

Dopo il passaggio a Buonconvento la carovana è entrata lanciata nelle Crete Senesi dove ad accogliere i ciclisti c’era uno dei ristori più amati dai partecipanti, organizzato dalla Pro Loco di Asciano. Tra una ribollita, una bruschetta con l’olio “bono” e tanta frutta la carovana si è così preparata ad affrontare la “cima Coppi” dell’Eroica, quel Monte Sante Marie così temuto anche dai ciclisti professionisti delle Strade Bianche.

E Monte Sante Marie non tradisce mai le aspettative; moltissime le persone che hanno affrontato a piedi i suoi leggendari strappi, sempre con il sorriso e con l’orgoglio di chi vuole comunque terminare l’impresa.
Il gruppone si è poi trasferito nuovamente nel Chianti dove, ovviamente dopo nuovi strappi tra cui quello di Dievole e quelli che portano a Radda in Chianti, i partecipanti si sono potuti godere il meritato riposo a Gaiole in Chianti con al collo la medaglia ricordo!

Appuntamento per il 2020 con le emozioni che solo il ciclismo più autentico sa regalare, io continuerò a seguirlo… in moto!

Articolo e foto: Antonio Cinotti