Elezioni regionali: se l’unica spallata è quella delle sardine non siamo messi bene

Se le Europee del 2019 avevano sancito la grande vittoria della Lega, le elezioni regionali su cui è appena calato il sipario – sia in Emilia Romagna che in Calabria – fanno apparire Matteo Salvini come appartenente a quei ‘pifferi di montagna che andarono per suonare e furono suonati’.

Certo, a giudicare dalla campagna elettorale e dalla sicurezza del leader leghista di assestare la “spallata” finale all’Esecutivo, eravamo tutti quasi convinti che la Lega avrebbe vinto e conquistato anche il più forte cremlino rosso italiano. Invece no. In Emilia Romagna – e non senza numeri contradditori guardando ai risultati di Bibbiano e di Bettola, per esempio – il Pd di Stefano Bonaccini vince e lascia  il secondo posto a Lucia Borgonzoni. In Calabria, vince invece il centrodestra con Jole Santelli sul candidato Callipo ed è Forza Italia il primo partito.

Alla vigilia delle elezioni regionali in Toscana a noi interessa per più motivi il voto dell’Emilia Romagna e questa vittoria del Pd che è stata aiutata. Bonaccini esce sì da un mandato positivo ma se ha vinto il centrosinistra si deve anche al Movimento 5 Stelle e anche, ebbene sì, ai ragazzi delle sardine. Gli stessi che  – come dichiarato dal leader Mattia Santori – spariranno dal palcoscenico dopo aver compiuto il loro ‘dovere antileghista’ finché, a marzo, non si riuniranno a Scampìa per fondare formalmente il loro futuro. Gli stessi che hanno contribuito a far scendere in picchiata lo spread e quindi di dare respiro al Governo, gli stessi che tutt’oggi rifiutano di essere additati con appartenenze politiche. Ma c’era bisogno di un movimento spontaneo per frenare l’improvvisa paura di quella deriva populista già allontanata con forza nei princìpi della nostra Costituzione?

Soprattutto su questo dovranno riflettere i partiti, da destra a sinistra. Sui vuoti lasciati da una politica autoreferenziale e inconsistente, incapace di determinare una reazione. E i vuoti, per principio fisico, vengono sempre riempiti.

Così, le sardine si prendono il merito di aver dato l’unica spallata di questa tornata elettorale. Non solo a Salvini ma a quell’intera classe politica che ha stancato gli italiani. Questi ragazzi in qualche modo hanno espresso il segnale forte che è quello degli elettori di ogni età e che però gli elettori di ogni età non hanno avuto voglia di esprimere.

Quando ci saranno le elezioni regionali in Toscana, il grande evento delle sardine a Scampìa ci sarà già stato. Vedremo se in Toscana il lavoro dell’Emilia Romagna sarà stato assimilato con i criteri giusti o se la politica nel frattempo sarà riuscita a inglobare i giovani sotto il mantello del partito.

Katiuscia Vaselli