Elezioni, Pacciani rompe il silenzio: “Sena Civitas? Poteva aspettare di capire se il progetto potesse avere futuro. Con Ferretti scontro su Piccini, mai sui programmi”

 

Fabio Pacciani, qualche giorno di silenzio, poi la lunga riunione di ieri. Quale è stato l’esito?

“L’esito è stato il documento che abbiamo fatto uscire oggi e la nostra presa d’atto della posizione di Sena Civitas, che ha preso in autonomia la propria strada e abbandonato il progetto del Polo Civico”.

Con Sena Civitas l’allontanamento era annunciato visto che c’era già stata una frattura in campagna elettorale. S’è sancita la rottura a questo punto..

“Sotto gli occhi della città è saltata la difficoltà di stare insieme e può essere giusta la considerazione che la rottura fosse annunciata. Magari, se fossi stato in loro, avrei aspettato per capire se il Polo Civico potesse avere un futuro. Credo che in Sena Civitas, visto che il loro consenso che è accresciuto, abbiano recuperato autostima. E quindi questo li ha fatti propendere per una scelta in autonomia”

Certo che le tempistiche sono un po’ singolari, dato che non sono usciti dal Polo Civico né dopo il caso di Falorni ma nemmeno hanno aspettato il ballottaggio…

“Chiarisco che gli sono grato per aver fatto squadra con noi per tentare di raggiungere il ballottaggio. Sono stati anche una componente importante in termini di voto e questo ha fatto crescere anche la nostra credibilità come Polo Civico. Questo non possiamo cancellarlo ma, come ripeto, c’erano gli spazi per cercare di capire se si poteva dare continuità al progetto. Probabilmente avevano un’idea di futuro diversa”

Oggi Pacciani si sente ancora di non aver raggiunto l’obiettivo? L’unico traguardo era il ballottaggio? I numeri raggiunti che valore hanno rispetto a un progetto partito un anno fa?

“I numeri sono stati importantissimi. E devo dire che tranne i primi pochi minuti di delusione, quando arrivavano i risultati, sono arrivati l’orgoglio e la soddisfazione di aver fatto qualcosa di importante Siamo passati dal non avere nulla ad avere seimila voti in un anno. Questo vuol dire che abbiamo convinto un quarto dei votanti. Credo sia doveroso dare sostanza a questa visione”.

Che fine faranno questi voti? E lei entrerà in consiglio comunale?

“Sarò consigliere. E con i voti non so dirvi cosa accadrà. Abbiamo sempre preferito fuggire dalla politica partitica. Ammesso  dunque che sia possibile spostare in blocco i voti come se fossero soldatini, credo che per noi sia proprio difficile capire dove spostarli. Ecco perché siamo andati sul discorso dei nove punti programmatici. Mi rendo conto che questi punti sono valori pure per le candidate e quindi è chiaro che ci saranno risposte positive. La finalità comunque è analizzare le risposte e fornire ai nostri elettori la nostra chiave di lettura. Poi sceglieranno loro. Ma non credo che saremo grado di spostare i voti da una parte o dall’altra”

Se Pacciani avesse fatto il sindaco crede che lo smembramento con Sena Civitas ci sarebbe comunque stato? O comunque la confusione determinata dall’eccessivo numero di candidati e liste?

“Tutti saremmo stati impegnati, come api operose, cercando di capire come disegnare la macchina comunale. Certamente un numero così elevato di liste avrebbe potuto rappresentare un elemento di debolezza nell’azione di governo. Però alla mia persona piace fare. E credo che quando siamo tutti a fare le divisioni si annullano e si ridimensionano”.

Fabio – Ferretti, chi rispecchia di più le richieste del Polo Civico?

“Non mi sento di dire chi delle due rispecchia di più il Polo Civico. Con Fabio potremmo parlare dell’idea di una Fondazione per il turismo. La Ferretti invece ha rivendicato più volte e con forza di sganciarsi dal recente passato torbido. Dobbiamo quindi fare un’analisi complessiva…Fortunatamente non voto a Siena”

Anna Ferretti si è appellata “verso coloro che possono dare un contributo” mentre Nicoletta Fabio è rimasta ad ora in silenzio…

“Fa parte dello stile delle candidate: una più riservata, Nicoletta Fabio; una più abituata alla politica, Anna Ferretti. Sono due stili differenti”

C’è stato anche un tentativo di riavvicinamento di Ferretti verso il Polo…

“Il problema del rapporto tra noi e Ferretti si chiama Piccini. Il grosso scontro che c’è stato è stato su di lui. E mai sui programmi, visto che Anna non ha mai contestato le idee che abbiamo messo in evidenza”

La soluzione quindi quale è? Piccini comunque rimane  il convitato di pietra in ogni vostro confronto…

“La soluzione è che Anna dovrebbe spostare l’analisi più sui contenuti e meno sulle persone. Capisco che è difficile. La conflittualità tra Ferretti e Piccini non è nemmeno personale ma deriva da pesanti vicende di storia partitica. Queste devono essere messe da parte per ragionare sui contenuti”

Lei crede che ci sia stato un cambiamento di linea politica a Siena, nella scelta degli elettori al primo turno?

“Mi sembra di no. L’unico cambiamento importante è stato il nostro risultato che non era scontato. Poi c’è stata una polarizzazione destra – sinistra dove ha giocato un ruolo anche la politica nazionale con Schlein e Meloni”.

Katiuscia Vaselli