“A Siena studiano oltre 12mila studenti fuori sede, ma davvero pochi potranno esercitare il proprio diritto al voto”. È questa la segnalazione che parte da Gioventù universitaria, associazione studentesca attiva su Siena, e che fa seguito alle denunce delle associazioni nazionali. L’unione universitari italiani, infatti, già nei giorni scorsi aveva parlato di ragazzi “costretti all’astensionismo” e che “su 750mila universitari fuori sede in Italia, la maggior parte di loro non andrà a votare alle prossime elezioni politiche”.
Una realtà che si ripropone anche nella nostra città , come racconta Virginia Bertolino, presidente di Gioventù universitaria, nonché studentessa fuori sede iscritta al terzo anno di giurisprudenza. “Come associazione – spiega – sono davvero pochi i ragazzi fuori sede che conosciamo che potranno tornare nelle loro regioni per votare. Purtroppo la data del 25 settembre cade in un periodo complesso, a causa di esami e lezioni”. “L’Università – aggiunge -, dal canto suo fa quello che può, concedendoci la sospensione dell’attività didattica per qualche giorno, ma è un tentativo di mettere una pezza ad un buco normativo molto più grosso”.
“Negli anni – racconta la rappresentante studentesca – si sono susseguiti governi di ogni fattura, ma il problema non è mai stato preso seriamente in considerazione. A tutto ciò si aggiunge un aumento vertiginoso dei prezzi per biglietti di aereo, treni e bus, ed il fatto che Siena vive una storica difficoltà con i mezzi di trasporto. Nel mio caso, per esempio, dovrei impiegare 9 ore circa di viaggio per tornare in Sicilia, soltanto per poter rimanere il tempo necessario per votare, per poi dover immediatamente affrontare altre 9 ore di viaggio. Il tutto sborsando una cifra non certo indifferente”.
E.G.