Elezioni, a Siena il giorno di Bonaccini: “De Mossi ha governato male. E per vincere il Pd non deve litigare”

“Il Pd è vivo? Ce lo chiediamo anche a Siena visto che la città si sta preparando ad una campagna elettorale…”

“Il Pd si tratta peggio di quanto non in realtà stia. Non vinciamo da molti anni nel Paese ma governiamo quasi tre quarti dei Comuni italiani e abbiamo una classe dirigente già pronta. Comunque posso dire che se un sindaco (De Mossi, ndr) al primo mandato non si ricandida allora significa che c’è un giudizio negativo della sua maggioranza. Quindi ecco il primo dato: Siena non è stata governata bene”.

Così è intervenuto Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria nazionale del Pd, rispondendo ad una nostra domanda durante la sua tappa senese in vista delle primarie dem. Tanti i rappresentanti locali del partito presenti stamani ad accoglierlo in piazza del Campo. C’erano tra l’altro Gabriele Berni, Eugenio Giani, Simona Bonafè, Giuseppe Gugliotti, Fabrizio Nucci, Silvio Franceschelli, Massimo Roncucci e Bruno Valentini. Presente inoltre anche una delegazione degli associati Coldiretti della Toscana, giunti sul posto per ascoltare la proposta politica di Bonaccini sull’agricoltura.

Il governatore dell’Emilia Romagna, parlando con la stampa, ha affrontato vari temi: dall’intesa sullo svolgimento delle primarie nel partito, alla richiesta da Terzo Polo e M5s di fare fronte comune nella battaglia contro i tagli alla sanità pubblica, fino alle accuse nei confronti di Giorgia Meloni sul caro benzina.

Spazio ovviamente anche agli argomenti che interessano Siena. E dopo aver puntato il dito contro De Mossi per la gestione della città nel suo mandato il candidato dem ha auspicato che il Pd locale “si metta al servizio di un’alleanza che possa vincere” . Un fatto questo che per Bonaccini sarebbe impossibile se il suo partito corresse da solo.

“Mi auguro inoltre – continua- che il Pd non litighi, visto che siamo spesso causa del nostro male: in alcuni comuni perdiamo non per la nostra incapacità ma perché andiamo divisi. I dem locali poi decideranno quello che credono: se scegliere loro un candidato competitivo o se deciderlo attraverso le primarie”.

KV

MC