“Ecobonus 110%? Per lavorare serve il piano operativo”

Per l’Ecobonus 110% servono tempi veloci e regole certe per  lavorare, è l’appello fatto dal presidente dell’ordine degli architetti di Siena Nicola Valente che all’amministrazione comunale ha chiesto che “il Piano operativo venga approvato al più presto” perché se non fosse così e se rimanessero valide ancora le misure di salvaguardia , “sarebbe impedita una serie di trasformazioni edilizie “, spiega Valente.

Il nuovo piano operativo del Comune è stato varato dal consiglio comunale nella seduta del 19 maggio. Nei 60 giorni successivi – la scadenza è stata fissata a fine luglio – i cittadini hanno mandato le proprie osservazioni al Comune e ora l’assemblea è nuovamente chiamata ad esprimersi , votando su ognuna di  queste, per l’approvazione finale.

L’Ecobonus 110% , lo ricordiamo, è la misura introdotta con il Decreto rilancio  che ha l’obiettivo di favorire interventi di efficientamento energetico, diminuzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici oppure di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. Per chi effettuerà interventi che rientrano nella misura dell’Ecobonus 110% sono previsti tre tipi di beneficio: la detrazione fiscale del 110% delle spese, lo sconto immediato in fattura e la cessione del credito a banche e altri intermediari finanziari.

A Siena  “sono arrivate tante richieste da parte dei privati” fa sapere Valente che però aggiunge “molte persone purtroppo non conoscono bene come funziona l’Ecobonus e pensano di potere fare tutto gratuitamente”. Per il presidente dell’ordine degli architetti “c’è troppa superficialità nell’informazione, nessuno legge i decreti nel dettaglio e tante persone pensano che con il superbonus si può rifare tutta la casa, addirittura qualcuno mi ha chiesto di rifare la piscina“, quindi Valente avverte i cittadini, “le notizie devono essere approfondite” perché “questa misura riguarda una serie di categorie d’intervento ben definite che prevedono delle verifiche preliminari come la congruità del progetto asseverato da un tecnico e da un commercialista”.

Marco Crimi