“Due famiglie”, così i ragazzi del liceo scientifico di Siena porta al cinema Federigo Tozzi

È tutto pronto per la ventiseiesima edizione del ‘Terra di Siena international film festival’, un evento che ogni anno si si conferma una volta di più come una delle punte nella stagione cinematografica. Il programma del festival storicamente punta sui giovani, ma in questa edizione si è esagerato dando spazio addirittura a dei ragazzi non ancora diplomati. Ad alzare il sipario sul festival, che prenderà il via martedì 27 settembre all’interno del Cinema Nuovo Pendola, sarà infatti ‘Due Famiglie’, mediometraggio di Pablo Revello realizzato dagli studenti del liceo scientifico statale Galileo Galilei di Siena. Il film è tratto da una novella di Federigo Tozzi ed è stato realizzato in occasione dei cento anni dalla morte dell’autore senese, in un progetto che è durato oltre tre anni.

“Per noi è stata un’emozione unica –  racconta Alberto Prisco, che nel film interpreta la voce narrante, nonché incarnazione dell’autore -. Dietro c’è stato un grande lavoro, che ci ha tolto molto tempo ma che, una volta arrivati in fondo, ci ha restituito tanta felicità ed altrettanto orgoglio”. Al compagno di scuola fa eco Margherita Carmignani, attrice, che spiega: “Abbiamo dovuto interpretare i personaggi della novella ed aggiungere un qualcosa di nostro al lavoro di Tozzi. Ora possiamo raccogliere i frutti del nostro lavoro ed è una soddisfazione immensa sapere che la pellicola sarà vista da tante persone nella cornice del festival”. “Siamo partiti con l’idea di affrontare un progetto scolastico – racconta Riccardo Prosperi – e non  ci aspettavamo minimante tutto quello che ora stiamo vivendo. Le nostre aspettative forse erano basse, ma, grazie a chi ci ha assistito durante questo viaggio, abbiamo fatto un’opera che ci gratifica e che spero possa piacere a tutti quelli che vedranno il film”.

 

 

Un ruolo centrale nel progetto l’ha avuto Pablo Revello, regista, produttore e sceneggiatore di Due Famiglie. “Tutto nasce come un progetto didattico, – dice Revello – ma alla fine è diventato un film a tutti gli effetti, tanto che si sono rispettate tutte le fasi canoniche nella realizzazione di un film, partendo dalla sceneggiatura fino all’individuazione delle location”. “Tutto il lavoro – aggiunge – è stato portato avanti col contributo degli alunni che mi hanno dato una mano nella sceneggiatura ma anche nell’individuazione delle location. Proprio le location sono particolarmente significative: la storia si svolge nella zona di porta Tufi, ma era difficile rievocare una Siena così distante da noi, di oltre cento anni fa”. Revello conclude: “Affrontare un tema come quello tozziano con dei ragazzi è sempre complesso. Perdipiù che ci siamo ritrovati a dover combattere con la pandemia. Devo ringraziare gli insegnati che ci hanno dato una mano, in particolar modo quelli di lettere, ad entrare nella materia letteraria”.

Emanuele Giorgi