Docenti contro green pass, Frati: “Università sarà rigorosa nel fare rispettare la norma”

“Noi saremo rigorosi, ma non mi aspetto problemi particolari”. Anche Francesco Frati, rettore dell’università di Siena, reagisce all’appello firmato dai docenti italiani, di cui 6 ‘suoi’ professori, contro l’obbligo del green pass negli atenei.

“Ognuno è libero di esprimere la propria opinione che deve essere rispettata”, chiarisce Frati che però ricorda che “questo non influisce in nessun modo su quello che deve essere fatto all’università. La norma è chiara e prevede l’utilizzo del green pass per lavoratori e per docenti”. Per Frati, quello dei docenti, “è un commento riguardo all’opportunità” del decreto legge, “ma non si deve mettere in discussione il fatto che questo deve essere rispettato anche da loro”, continua.

Su Twitter è intervenuto anche il futuro rettore dell’università per Stranieri Tomaso Montanari : “Per chiarezza: Un conto è criticare il green pass per le sue discriminazioni e aporie, e dire che allora sarebbe meglio l’obbligo, come suggerisce Landini, un conto è contestarlo da posizioni che vanno verso i no vax”

Intanto i firmatari dell’atto adesso sono più di 300 e ci sono molti professori ‘ toscani’ di Siena, Pisa e Firenze.  Il nome più di spicco, tra quelli che si leggono nelle sottoscrizioni, probabilmente è quello dello storico Alessandro Barbero, che insegna all’università del Piemonte orientale. “Rispetto l’opinione dei colleghi e delle colleghe, ma non deve essere confusa con quella della stragrande maggioranza dei docenti, delle studentesse e degli studenti, del personale tecnico-amministrativo dell’università del Piemonte orientale, favorevole al green pass e fermamente allineata alla prevalenza della ‘libertà collettiva’ su cui si è espressa anche la ministra Maria Cristina Messa”, così aveva commentato in un comunicato il rettore Upo Gian Carlo Avanzi.

“Bisogna pensare agli altri in questo momento e non a se stessi. Capisco che uno possa pensare che questa sia una lesione della propria libertà individuale, ma esiste una libertà collettiva che ha prevalenza”. Così infine il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, rispondendo in diretta su Radio24 nel corso della trasmissione 24 Mattino