“Difendiamo la Valdorcia dalle scorie radioattive”, petizione supera le 6mila firme

Ha superato 6mila firme la petizione su Change.org  diretta al ministro dell’Ambiente Sergio Costa affinché ” si renda conto dell’assurdità di ciò che ha firmato”, come si legge nel testo dell’atto. L’argomento rimane ancora quello della relazione tecnica predisposta dalla Sogin che ha individuato un’area di 178 ettari tra Pienza e Trequanda come idonea alla realizzazione del deposito unico nazionale per lo smaltimento di scorie nucleari.

“Uno dei territori più belli d’Italia e più conosciuti nel mondo, è stato considerato “idoneo” per ospitare le scorie radioattive. La Val d’Orcia e tutta la zona che la circonda è da sempre l’esempio di un’armoniosa integrazione tra Uomo e Natura ed è inaccettabile anche solo pensare di spezzare questo legame con dei rifiuti tossici – si legge nella petizione su Change-. Il comune di Pienza è Patrimonio dell’Unesco e quello di Trequanda è stato il primo comune toscano a essere riconosciuto paesaggio rurale storico. Infangare la nostra tradizione e la nostra terra con questi rifiuti è una cosa che noi cittadini non possiamo permettere”.

Dalla Toscana si è levata anche la voce di protesta del sindaco di Campagnatico, altra zona con un area ‘potenzialmente idonea’, Luca Grisanti. “Ho scritto al Ministro e l’ho invitato a venire a visitare il nostro territorio – ha detto Grisanti -. Visto che fa dell’ambientalismo una sua bandiera, vorrei capire da lui se dopo un sopralluogo riterrà ancora che questa sia un’area in cui collocare scorie nucleari. Il comune di Campagnatico si è sempre caratterizzato per la sua natura, il suo ambiente incontaminato, attraversato da un corso d’acqua importante come l’Ombrone, e per i suoi prodotti di qualità”.

Dal mondo delle associazioni di categoria si è alzato il grido di protesta della Cna Siena .”“La nostra non è una posizione ideologica contro questo tipo di costruzioni, che da qualche parte dovranno pur essere costruite. La riteniamo sbagliata perché tutta la Valdorcia e le Crete basano la loro economia anche sul brand territorio e sulla qualità dell’ambiente, che non a caso da anni è sotto l’attenzione e protezione dell’Unesco – si legge in un comunicato-. Le produzioni delle terre di Siena sono famose nel mondo per la loro qualità, ma anche per il valore aggiunto che viene conferito loro dalla bellezza di un territorio unico al mondo. Collocare un sito per scorie radioattive in provincia di Siena è dunque completamente fuori discussione e incompatibile con la visione del futuro che tutti condividiamo. Pur essendo al momento soltanto un’ipotesi da valutare assieme a molte altre, per il mondo Cna non è neppure il caso di aprire il dibattito, rimandando direttamente al mittente questa possibilità”.